Giovan Battista Marino: il poeta delle sorprese
Marino (1569-1625) è il re indiscusso del Barocco italiano, ma la sua vita è stata un vero romanzo! Finisce in prigione per omosessualità e falsificazione, fugge, diventa cavaliere a Torino, litiga con altri poeti fino allo scontro fisico.
Il suo motto potrebbe essere: "Non copio, trasformo!". Marino prende frasi e immagini della tradizione letteraria e le decontestualizza per creare shock nel lettore. Quando lo accusano di plagio, risponde che l'arte sta nel saper usare un "rampino" per pescare le idee migliori del passato.
La sua opera più famosa, "La Galeria" (1620), è come visitare un museo: ogni poesia descrive un quadro o una scultura, ma Marino aggiunge sempre elementi fantasiosi che vanno oltre la semplice descrizione.
Il suo capolavoro è l'"Adone" (1623), un poema epico lungo tre volte la Divina Commedia! Racconta l'amore tra Venere e il pastore Adone attraverso episodi che si moltiplicano all'infinito.
💡 Curiosità: Nell'Adone, il protagonista visita il "giardino dei cinque sensi" dove impara che il tatto è il senso più nobile, non la vista come si credeva prima!