Il Superomismo Dannunziano
Il superomismo di D'Annunzio deriva da Nietzsche ma lo travisà. Il superuomo dannunziano ama la vita istintiva, disprezza la massa e vuole il potere. Non è il filosofo di Nietzsche, ma un esteta aristocratico e aggressivo.
"Il piacere" (1889) presenta Andrea Sperelli, il primo superuomo dannunziano. Nobile, poeta e pittore, cerca i piaceri sensuali ma rimane schiavo delle sue brame, incapace di vera libertà. L'amarezza interiore rivela il fallimento del progetto estetico.
La "Quadriga imperiale" (Voluttà, Volontà, Istinto, Orgoglio) definisce i pilori del superuomo. Tuttavia, i personaggi dannunziani spesso falliscono, mostrando le contraddizioni interne di questo ideale.
💡 Contraddizione: Il superuomo dannunziano predica la libertà ma è sempre schiavo dei propri desideri - una critica involontaria dell'estetismo.