L'Invettiva Politica e Romeo di Villanova
Giustiniano lancia una durissima critica ai partiti del tempo di Dante. I Guelfi sbagliano sia quando si oppongono all'impero sia quando se ne appropriano per i propri interessi. I Ghibellini dovrebbero seguire la giustizia, non usare l'aquila imperiale per scopi personali.
L'attacco si fa personale contro Carlo II d'Angiò: Dante lo avverte che Dio non cambierà le sue armi (l'aquila) per i gigli francesi. È un messaggio chiaro - l'impero ha un ruolo divino che nessun re può usurpare.
Il canto si chiude con la storia toccante di Romeo di Villanova, funzionario leale del conte di Provenza. Nonostante avesse reso ricche e potenti le quattro figlie del conte (tutte diventate regine), fu calunniato per invidia e scelse l'esilio piuttosto che difendersi.
La morale è potente: nel Paradiso ogni anima ha il grado di beatitudine che merita, e le diverse voci creano un'armonia perfetta, proprio come dovrebbe essere nella società terrena con la giusta gerarchia.
Messaggio chiave: Romeo rappresenta il giusto incompreso - una figura che Dante stesso, esule, sentiva molto vicina.