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ALESSANDRO MANZONI Nasce a Milano nel 1785 da conte Pietro e da Giulia Beccaria, figlia di Cesare Beccaria (uno dei più illustri rappresentanti dell'illuminismo). Nel 1805 si trasferisce a Parigi dove la madre viveva con il nuovo compagni Carlo Imbonati→ Quest'ultimo muore improvvisamente e Manzoni compone il Carme in morte di Carlo Imbonati Nel 1808 sposa Enrichetta Blondel e attraversa un periodo di conversione religiosa → Che coincide con lo stacco definitivo dalla poesia classicheggiante Nel 1820 si dedica alla stesura de I Promessi Sposi. Muore a Milano nel 1870. PENSIERO Dopo la conversione, si forma il lui una visione tragica del reale. La letteratura deve essere: -Vera→ Deve trattare della realtà oggettiva; -Interessante→ Deve attirare il lettore. Manzoni ha interesse per i vinti e per gli umili (pubblico più ampio); -Utile→ Funzione educativa e morale. OPERE PRINCIPALI Inni Sacri → 5 Inni (La Resurrezione, Il Natale, La Passione, Il nome di Maria, La Pentecoste). Poesia "popolare" Le Odi civili→ Maggio 1821 [Moti rivoluzionari in Italia] Il 5 Maggio [Morte di Napoleone] Le tragedie → Il Conte di Carmagnola e Adelchi Rifiuta le unità aristocratiche. Le tragedie devono sempre rispettare il vero storico avere un valore morale e civile I Promessi Sposi I PROMESSI SPOSI Tre redazioni: 1) "Fermo e Lucia"→ Sequenze narrative distribuite diversamente, personaggi diversi 2) "Gli Sposi Promessi”→ 1827 "La Ventisettana" Manzoni usa il fiorentino letterario 3) "I Promessi...
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Sposi"→ 1840 "La Quarantana" Edizione definitiva→ Usa il fiorentino parlato dell'800 (Dopo il soggiorno a Firenze "Per risciacquare i panni in Arno") È il primo romanzo storico ↳È un nuovo genere letterario che permette, allo scrittore di esprimersi in libertà Sceglie di rappresentare una realtà umile No idealizzazione dei personaggi Ambienta la vicenda nella Lombardia del 1600→ Dominazione spagnola ↓ -Vuole avere la giusta distanza storica per esprimere giudizi su un'epoca dominata dalla violenza -Crea un parallelismo con la situazione attuale: la Lombardia nel 1800 sotto la dominazione austriaca Per accentuare la finzione storica,→ In realtà la storia è inventata Manzoni finge di aver trovato un ma ci sono: manoscritto da cui copia la storia -Fatti realmente accaduto (Peste) -Personaggi realmente vissuti Renzo e Lucia riescono a superare le difficoltà e a posarsi grazie alla Divina Provvidenza Gli uomini devono accettare il progetto di Dio anche se infligge sofferenze ai giusti 4 Nel regno dei cieli i buoni saranno premiati e i malvagi puniti CONCETTI CHIAVE CHI HA SCRITTO I PROMESSI SPOSI? I Promessi sposi è un romanzo storico scritto da Alessandro Manzoni, uno dei maggiori scrittori italiani. Manzoni è vissuto nell'Ottocento e ha scritto anche numerose poesie e due tragedie in versi. I Promessi sposi sono stati pubblicati tra il 1840 e il 1842. CHE COS'È UN ROMANZO STORICO? Un romanzo storico è un romanzo che racconta una storia inventata ma ambientata in luoghi reali e in una precisa epoca storica, che viene descritta con fedeltà. Manzoni ambienta il suo romanzo in Lombardia, nel Seicento (1628-1630), durante la dominazione spagnola. PERCHÉ MANZONI SCRIVE UN ROMANZO STORICO? Perché nel descrivere con precisione la realtà italiana del Seicento riesce a parlare di temi molto attuali ai suoi tempi: la dominazione straniera (ai tempi di Manzoni la Lombardia faceva parte dell'impero austriaco), le condizioni di vita dei più poveri e la prepotenza dei potenti. QUALI SONO I TEMI PIÙ IMPORTANTI DELL'OPERA? Il tema principale è la vita dei più poveri. È la prima volta che persone comuni, vittime dei più forti, diventano protagonisti di un'opera letteraria. Fondamentale è anche il ruolo della Provvidenza divina nella storia: per Manzoni infatti tutta la storia degli uomini si inserisce nel progetto universale di Dio. OPERCHÉ I PROMESSI SPOSI SONO IMPORTANTI? Perché con I Promessi sposi Manzoni crea un modello di riferimento per il romanzo italiano. Inoltre egli fa un accurato studio sulla lingua e alla fine sceglie il fiorentino, la lingua parlata dalle persone colte di Firenze: in questo modo lascia un esempio letterario di lingua nazionale, proprio negli anni in cui l'Italia raggiunge l'Unità. PROTAGONISTI I PERSONAGGI Renzo (Lorenzo) Tramaglino: è un giovane operaio tessile, filatore di seta, ingenuo e volenterosa anche se spesso troppo impulsivo. Promesso sposo di Lucia. Lucia Mondella: giovane che lavora in una filanda, religiosa, onesta e innocente. Promessa sposa di Renzo. L'ANTAGONISTA Don Rodrigo: è un nobile orgoglioso, potente e violento. Incapricciato di Lucia per puntiglio e per moroso desiderio. PERSONAGGI PRINCIPALI Agnese: madre di Lucia. E' una semplice popolana Don Abbondio: è il parroco del paese di Renzo e Lucia. E' un uomo pauroso che ha scelto di diventare prete non per vocazione ma per condurre una vita tranquilla. Fra Cristoforo: è un padre cappuccino. Coraggioso e onesto, rappresenta la Chiesa capace di difendere gli umili. Monaca di Monza (Gertrude): è una suora di clausura. E' stata costretta a entrare in convento. Potente e ambigua ma molto infelice. Innominato: è un nobile e potente fuorilegge. Crudele e violento, viene però toccato dalle parole di Lucia, che ne provocano il rimorso. PERSONAGGI MINORI Federico Borromeo: arcivescovo di Milano. Perpetua: domestica di don Abbondio. Azzecca-garbugli: avvocato infido e meschino, al servizio dei potenti. Conte Attilio: giovane nobiluomo e cugino di don Rodrigo. Griso: capo dei bravi di don Rodrigo. Tonio: amico di Renzo. Antonio Ferrer: gran cancelliere di Milano. Bortolo: cugino di Renzo. Donna Prassede: bigotta nobildonna milanese. Don Ferrante: marito di donna Prassede. MANOSCRITTO Il celebre romanzo di Alessandro Manzoni si apre con un'introduzione in cui il narratore spiega l'origine della storia che si accinge a raccontare. Egli sostiene di aver ritrovato un'anonimo manoscritto del seicento che racconta una vicenda ricca di fatti tragici e orribili, ma anche di azioni virtuose. Una vicenda accaduta a persone umili. La storia è scritta in italiano seicentesco, cioè in una forma antiquata e non sempre corretta. La trama, tuttavia, gli sembra molto bella, tanto da decidere di trascriverla in un italiano più comprensibile, in modo da farla conoscere ad un pubblico più ampio. In realtà I Promessi Sposi sono frutto di fantasia di Manzoni e il ritrovamento di un antico manoscritto è soltanto un'invenzione dell'autore milanese. L'espediente letterario serviva al Manzoni per mantenere le distanze dalla storia che si accingeva a raccontare, quindi fare in modo che le critiche velate o manifeste alla dominazione spagnola fossero attribuite ad altri, così nessuno in epoca di dominazione straniera potesse tacciarlo di nazionalismo. La seconda funzione del finto manoscritto è tutta stilistica: quella distanza contribuiva ad aumentare la verosimiglianza storica della vicenda di Renzo e Lucia. Manzoni non si limita a riferire al lettore dove, come e quando ha fatto il sensazionale ritrovamento, ma trascrive il frammento iniziale del fantomatico documento. Ovviamente, è tutto frutto della sua abilità di narratore. Manzoni è attento a ricreare il linguaggio seicentesco, ampolloso, pieno di latinismi e con quell'uso barocco delle lettere maiuscole per indicare concetti astratti come la storia (l'Historia). Orito PROMESSI SPOS