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La monarchia dei Capetingi in Francia

30/6/2022

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La monarchia dei Capetingi in Francia
L'avvento della dinastia capetingia
Con Carlo il Semplice finì la dinastia carolingia. Tuttavia il con

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Con Carlo il Semplice finì la dinastia carolingia. Tuttavia il con

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La monarchia dei Capetingi in Francia L'avvento della dinastia capetingia Con Carlo il Semplice finì la dinastia carolingia. Tuttavia il consolidamento della monarchia francese si avviò quando nel 987 Ugo Capeto, conte di Parigi e duca dei Franchi, era stato incoronato re. I discendenti della dinastia dei Capetingi da lui fondata regnarono in Francia fino al 1328 e poi indirettamente fino al 1789. Dopo un periodo di debolezza politica, avvenuta nel corso dell'XI secolo che costituì per loro un elemento di vantaggio prese avvio il consolidamento della monarchia francese: i re capetingi riuscirono infatti a costruire una dinastia solida e ad aumentare il loro potere. Inoltre i Capetingi, verso la fine del IX secolo si era contraddistinti per aver respinto i normanni e in più nei secoli successivi stabilirono un'alleanza con la Chiesa, che conferì alla monarchia francese una forte impronta sacrale. Infatti nel corso del XII secolo, ci fu la diffusione, grazie agli ecclesiastici, dell'immagine simbolica dei “re taumaturghi" (quando i re capetingi Luigi VI e il suo successore Luigi VII assunsero il ruolo di protettori delle chiese guadagnandosi il sostegno dei vescovi e delle città) ossia della credenza che il re avesse il potere di guarire alcune gravi malattie dato che nel corso della cerimonia d'incoronazione veniva “unto dal Signore". Un contesto territoriale "anomalo" Ugo...

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Didascalia alternativa:

era a capo di un importante dominio feudale concentrato nell'area dell'Île-de-France, intorno a Parigi mentre il resto Francia era infatti frammentato in oltre cinquanta feudi vassalli del re dei Franchi, alcuni dei quali, come le Fiandre, la Bretagna o l'Aquitania, che superavano per dimensioni e importanza i possedimenti della Corona. Al Sud per esempio c'erano le contee di Tolosa, Linguadoca e Provenza che si trovavano sotto l'influenza del re d'Aragona, mentre a partire dal 1066, tutta la zona nord-occidentale era sotto il dominio dei sovrani inglesi, dopo che Guglielmo il Conquistatore diventò re d'Inghilterra. Le due zone erano caratterizzate anche da due lingue diverse la lingua d'oc, diffusa nelle regioni meridionali e la lingua d'oïl, parlata al Nord. Quando sul trono inglese salì Enrico II Plantageneto ereditando dalla madre il ducato di Normandia e dal padre la contea d'Angiò e che sposando la duchessa Eleonora d'Aquitania, aveva ottenuto anche il controllo dei possedimenti della moglie facendo modo che la Corona d'Inghilterra era diventata in pratica padrona di metà della Francia. Il rafforzamento della monarchia con Filippo II Augusto Questa complicata situazione è legata all'ascesa sul trono francese di Filippo II Augusto che dopo aver intrapreso una lunga guerra contro i sovrani plantageneti, egli riuscì infatti a incamerare alcuni dei loro feudi (la Normandia, il Maine, l'Angiò e altri), lasciando agli inglesi soltanto la Guienna la Guascogna. In seguito con la vittoria contro gli inglesi nella battaglia presso Bouvines (1214), Filippo II consolidò il potere della Corona francese su queste nuove conquiste territoriali. Inoltre, dopo alla crociata contro gli albigesi la contea di Provenza, di Tolosa e di Linguadoca passarono sotto il diretto dominio della Corona francese. Di conseguenza ci fu un processo di unificazione linguistica, dovuta all'imposizione della lingua d'oïl, sulla lingua d'oc. La creazione di un apparato statale Con l'annessione delle province meridionali la Francia si dotò inoltre di una prima forma di legislazione unitaria. Si formò un gruppo di funzionari laici, attorno al cancelliere (carica riservata ratificare a membri della corte di cui si fidava il re) con il compito di redigere i testi delle leggi o i documenti ufficiali. Inoltre con l'estensione territoriale venne creata la Camera dei conti con il compito di gestire le finanze. Inoltre vennero create nuove corti di giustizia, chiamate Parlamenti in cui i sudditi avevano la possibilità di fare appello direttamente al sovrano per contestare le decisioni dei tribunali locali. Filippo IV il Bello e lo scontro con il papa, la nascita degli Stati generali Durante il regno di Filippo IV il Bello (1285-1314), terminò il processo di centralizzazione dello Stato. Il sovrano francese si scontrò con Bonifacio VIII (1295-1303) avvalendosi del sostegno di un'assemblea nazionale dotata di potere consultivo composta dei rappresentanti della nobiltà, del clero e della borghesia cittadina chiamata Stati generali e attraverso il quale il re proclamò ufficialmente l'indipendenza del potere politico da quello spirituale, sostenendo che la sua autorità derivava direttamente da Dio, senza la mediazione del pontefice. Uscito vittorioso dallo scontro, Filippo il Bello ebbe modo di imporre il proprio controllo sul papato, facendo eleggere nel 1305 un papa francese, Clemente V, che quattro anni dopo spostò la sede pontificia da Roma (allora in preda alla lotta tra opposte fazioni) ad Avignone.