Gli Stati Uniti nel primo dopoguerra
Gli Stati Uniti emersero dalla Grande Guerra con un sistema produttivo e finanziario notevolmente rafforzato. L'economia degli Stati Uniti durante la prima guerra mondiale si avviò verso una stagione di grande sviluppo, favorita da diversi fattori:
- Gli USA divennero il principale creditore dell'Europa
- Possedevano quasi la metà dell'oro mondiale
- Il loro sistema produttivo non aveva subito danni durante il conflitto
- Erano protetti da dazi sulle importazioni
- Le industrie erano state rese estremamente efficienti dall'introduzione della catena di montaggio
Highlight: Il centro finanziario del mondo si spostò da Londra a Wall Street, sede della borsa di New York.
Nonostante la posizione dominante, il progetto del presidente Wilson di esercitare un'egemonia internazionale fallì. Con l'elezione del repubblicano Harding nel 1920, gli USA adottarono una linea isolazionista, sia politicamente che economicamente.
Definizione: L'isolazionismo americano anni '20 si riferisce alla politica di non intervento negli affari internazionali e di protezione dell'economia nazionale.
Questa politica ebbe diverse conseguenze:
- Provvedimenti contro l'immigrazione
- Creazione di un clima di ostilità e razzismo
- Sovrapproduzione dovuta alla necessità di ampliare il mercato
Per risolvere questi problemi, nel 1924 venne attuato il Piano Dawes, un programma di aiuti finanziari concessi ai paesi vinti, soprattutto alla Germania, per rilanciare la loro economia e permettere il pagamento delle riparazioni di guerra.
Esempio: Il Piano Dawes contribuì a intensificare gli scambi internazionali, determinando un enorme giro di affari che portò a un vero e proprio boom economico.
Questo periodo di prosperità economica è fondamentale per comprendere "il primo dopoguerra negli Stati Uniti e la crisi del '29".