La causa della prima guerra mondiale fu una complessa rete di tensioni politiche e militari che culminarono nel 1914.
Il conflitto ebbe origine principalmente nei Balcani, dove le tensioni tra l'Impero austro-ungarico e la Serbia raggiunsero il punto di rottura con l'attentato dell'arciduca Francesco Ferdinando a Sarajevo il 28 giugno 1914. L'arciduca, erede al trono austro-ungarico, fu assassinato insieme alla moglie Sophie dal nazionalista serbo Gavrilo Princip. Questo evento drammatico fu la scintilla che innescò una reazione a catena di dichiarazioni di guerra tra le potenze europee, legate tra loro da un complesso sistema di alleanze e conflitti balcanici 1914.
Le tensioni nei Balcani erano già alte a causa del nazionalismo serbo e delle ambizioni territoriali dell'Austria-Ungheria. L'impero austro-ungarico vedeva la Serbia come una minaccia alla sua stabilità, mentre la Serbia cercava di unificare tutti i popoli slavi del sud sotto la sua leadership. La Russia sosteneva la Serbia per proteggere i suoi interessi nei Balcani e mantenere la sua influenza sulla regione. La Germania, alleata dell'Austria-Ungheria, si sentiva minacciata dall'alleanza tra Francia e Russia. Quando l'Austria-Ungheria dichiarò guerra alla Serbia, la Russia si mobilitò per difendere il suo alleato balcanico. La Germania, temendo di essere accerchiata, dichiarò guerra alla Russia e alla Francia, invadendo il Belgio neutrale per attaccare la Francia. Questo portò la Gran Bretagna, garante della neutralità belga, a entrare in guerra contro la Germania. In poche settimane, quello che era iniziato come un conflitto locale nei Balcani si trasformò in una guerra mondiale che avrebbe cambiato per sempre il volto dell'Europa e del mondo intero.