Il controllo delle menti: propaganda e repressione
Il fascismo non si accontenta di controllare lo Stato, vuole creare un "uomo nuovo" fascista: virile, obbediente e pronto a morire per la patria. Per questo l'educazione diventa un'arma fondamentale. Con la riforma Gentile del 1923 viene riorganizzata tutta la scuola, introducendo libri di testo di regime e selezionando accuratamente gli insegnanti. Dal 1931 tutti i docenti devono prestare giuramento di fedeltà al regime.
Il controllo dei mezzi di comunicazione è totale. Il MinCulPop (Ministero della Cultura Popolare) distribuisce le "veline" ai giornali, cioè la versione ufficiale degli eventi. Per il cinema viene creato l'Istituto Luce, che produce cinegiornali propagandistici mostrati prima di ogni film.
Gli intellettuali antifascisti, guidati dal filosofo Benedetto Croce e dal suo manifesto per la libertà di pensiero, vengono messi a tacere. Molti scelgono il "fuoriuscitismo", cioè l'emigrazione all'estero, soprattutto in Francia. Il Partito Comunista sceglie invece la clandestinità in Italia.
I tentativi di creare un'opposizione organizzata all'estero, come la Concentrazione antifascista del 1927 che riuniva socialisti e repubblicani, ottengono risultati modesti. Il regime riesce a soffocare efficacemente ogni forma di dissenso.
💡 Ricorda: Il consenso fascista non era solo frutto della paura, ma anche di una propaganda martellante che condizionava quotidianamente la vita degli italiani.