Il delitto Matteotti e la svolta totalitaria
Dopo le elezioni del 1924, l'opposizione protestò chiedendone l'annullamento per le illegalità. La denuncia più vigorosa venne dal deputato socialista Giacomo Matteotti, che fu rapito il 10 giugno 1924 e assassinato da sicari fascisti.
In risposta, l'opposizione decise di non partecipare più al Parlamento, dando inizio alla "secessione dell'Aventino" il 27 giugno 1924. Nonostante questo, il re riconfermò la fiducia a Mussolini.
Momento cruciale: La vera svolta verso il regime totalitario avvenne il 3 gennaio 1925, quando Mussolini rivendicò la responsabilità del delitto Matteotti nel suo discorso al Parlamento, avviando ufficialmente la fascistizzazione dello stato e della società.
Le leggi fascistissime 1925−1926, ispirate dal giurista Alfredo Rocco, trasformarono l'Italia in uno stato totalitario:
- Il capo del governo fu reso responsabile solo verso il re e non il parlamento
- Furono soppresse le libertà di associazione, stampa e sciopero
- Vennero abolite le elezioni amministrative, sostituite da podestà nominati dal re
- Fu reintrodotta la pena di morte e istituito il Tribunale Speciale per la Difesa dello Stato
L'OVRA poliziasegreta indagava su organizzazioni cospirative e comportamenti dei cittadini, condannando a morte o a lunghi anni di carcere gli oppositori.
La legge elettorale plebiscitaria del 1928 consentiva agli elettori solo di approvare o respingere una lista di 400 candidati designati dagli organi supremi del fascismo, segnando la definitiva rottura con la democrazia.
Il regime introdusse il corporativismo, una dottrina che regolava i rapporti di lavoro attraverso corporazioni viste come organi statali. Nel 1939, la Camera dei Fasci e delle Corporazioni sostituì la Camera dei Deputati.
I Patti Lateranensi dell'11 febbraio 1929 segnarono il riavvicinamento alla Chiesa cattolica, comprendendo:
- Un trattato che riconosceva la sovranità dello Stato italiano con Roma capitale
- Una convenzione finanziaria con indennizzo al Vaticano
- Un concordato che dichiarava la religione cattolica "sola religione di Stato"
Nel campo economico, Mussolini attuò:
- La "Quota 90" nel 1926, rivalutando la lira a 90 lire per 1 sterlina
- Progetti di bonifiche a partire dal 1928, come quella dell'Agro Pontino
Il regime controllò l'educazione giovanile attraverso:
- L'Opera Nazionale Balilla ONB per i giovani fino ai 18 anni
- I Fasci Giovanili di Combattimento FGC per i ragazzi sopra i 18 anni
- I Gruppi Universitari Fascisti GUF per gli studenti universitari
I bambini di 6-8 anni erano chiamati "figli della lupa", a 9 anni diventavano "balilla" o "piccole italiane", e a 14 anni "avanguardisti" o "giovani italiane".