Il totalitarismo fascista e la crisi del 1929
Alla fine degli anni '20 nacque il vero Stato totalitario, anche se "imperfetto" rispetto a quelli di Hitler e Stalin. Il fascismo non riuscì mai a controllare completamente la società perché dovette convivere con monarchia e Chiesa, che mantennero una certa autonomia.
I Patti Lateranensi del 1929 furono un colpo di genio politico. Mussolini risolse la "questione romana" riconoscendo la sovranità papale sul Vaticano e facendo del cattolicesimo la religione di Stato. In cambio, la Chiesa riconobbe il Regno d'Italia e accettò di collaborare con il regime.
La crisi del 1929 colpì anche l'Italia, ma meno duramente di altri paesi. Il regime reagì con maggiore intervento statale nell'economia: nacquero l'IMI (Istituto Mobiliare Italiano) e l'IRI (Istituto per la Ricostruzione Industriale) per salvare banche e industrie in crisi.
La propaganda divenne sempre più pervasiva: controllo totale di stampa e radio, fascistizzazione della scuola, creazione dell'Opera Nazionale Balilla per inquadrare i giovani. L'OVRA (polizia segreta) reprimeva ogni forma di opposizione, ma non riuscì mai a eliminarla completamente.
Da sapere: Il regime autarchico rese lo Stato il principale imprenditore del paese, una novità assoluta per l'Italia liberale.