La produzione ceramica e i suoi segreti
La creazione di un vaso greco era un processo complesso che richiedeva maestria tecnica. Il vasaio scavava l'argilla, la modellava al tornio e la faceva essiccare. La cottura avveniva in forni a cupola con controllo dell'aerazione per ottenere il caratteristico nero lucido.
Dopo la cottura entrava in scena il ceramografo, specialista della decorazione. Usava una vernice a base di argilla ferruginosa che con la cottura diventava nera brillante. Il processo durava un giorno intero con apertura e chiusura strategica dei fori d'aerazione.
I vasi si dividevano in categorie precise: vasi da toeletta (piccoli, per cosmetici), vasi rituali (medi, per cerimonie), vasi da mensa (per la tavola, come il cratere per mescolare le bevande), vasi da conservazione (grandi anfore per commercio e stoccaggio).
L'anfora era il contenitore più versatile: con due anse, corpo allungato e bocca stretta. Quelle a punta servivano per il trasporto navale. Il cratere aveva bocca larghissima per preparare e servire le bevande durante i banchetti.
Alcune anfore speciali servivano come premi nelle gare sportive o come segnacoli cimiteriali per indicare le tombe: anfore per le donne, crateri per gli uomini.
Processo produttivo: Argilla → Tornio → Essicazione → Cottura → Decorazione. Ogni fase richiedeva competenze specifiche!