Le tragedie: Saul e Mirra
Il Saul è l'unica tragedia alfieriana di argomento biblico, ma Alfieri è più interessato alla forza poetica che al tema religioso. Saul, primo re d'Israele, viene sostituito da Samuele con Davide dopo aver disobbedito agli ordini divini.
La tragedia mostra un Saul consumato dall'invidia e dalla gelosia, perseguitato da allucinazioni e fantasmi. Consapevole della sua sconfitta, trova nel suicidio eroico l'unica via di salvezza. È un personaggio psicologicamente complesso e senza uguali nel teatro alfieriano.
Mirra affronta invece un tema scabroso: l'amore incestuoso di una figlia per il padre. Tratta da Ovidio, la storia viene riscritta da Alfieri con grande delicatezza e originalità.
Innovazione importante: Alfieri cambia il finale! Nella sua versione, Mirra confessa la sua passione al padre e si uccide con la sua spada.
Mirra è una giovane ingenua vittima della vendetta di Venere. Il suo tormento può concludersi solo con la morte, ma qui il suicidio non è eroico come nel Saul: è semplicemente un atto di sconfitta di fronte a un sentimento inaccettabile. Entrambe le tragedie rispettano le tre unità aristoteliche e sono divise in cinque atti.