Luigi Pulci: Il Genio Bizzarro del Morgante
Luigi Pulci era lo spirito più irriverente della corte medicea: orfano precoce, carattere bizzarro, sempre in lite con i filosofi (soprattutto sulla questione dell'immortalità dell'anima). La sua diversità lo rende unico!
Il Morgante è il poema cavalleresco più divertente mai scritto: prende la materia carolingia e la stravolge completamente. Orlando diventa un furfante, Carlo Magno un vecchio rimbambito, i paladini dei delinquenti in giro per l'Europa.
I veri protagonisti sono Morgante (gigante buono convertito da Orlando) e Margutte (mezzo gigante goloso). La loro amicizia, basata sulla passione per cibo e vino, è il cuore comico dell'opera. Margutte morirà dal ridere vedendo una scimmia con gli stivali!
Il capolavoro parodistico è il "credo gastronomico" di Margutte: "io non credo all'azzurro più che al nero, ma credo nel cappone, lesso o arrosto". Figlio di una monaca greca e un prete islamico, rappresenta il trionfo dell'ironia su ogni fanatismo religioso.
Personaggio cult: Margutte, con il suo credo basato su capponi e tortelli, è l'antieroe più simpatico della letteratura italiana. Un filosofo del cibo ante litteram!