Armida e le Passioni nella "Gerusalemme Liberata"
La "Gerusalemme Liberata" si apre con un intervento soprannaturale che richiama i poemi antichi, ma invece degli dèi è Satana a convocare un concilio infernale per ostacolare i crociati. Tra le strategie suggerite c'è quella di far cadere i capi cristiani preda della passione amorosa.
La passione erotica diventa così un elemento centrale del poema, incarnata dalla bellissima Armida, la donna più affascinante del mondo. La sua descrizione, che si ispira a Petrarca e ai poeti petrarchisti, influenzerà anche molti pittori dell'epoca.
Armida rappresenta perfettamente la miscela "manieristica" di Tasso: un equilibrio tra realistico e meraviglioso, religioso e militare, erotico ed eroico. Tra i personaggi costretti a combattere con il proprio destino, gli amanti perduti dietro al sogno della passione sono particolarmente significativi: Olindo, Erminia, Tancredi e soprattutto la maga Armida.
💡 L'introduzione della componente amorosa ed erotica nel poema epico, già presente in Boiardo e Ariosto, con Tasso diventa decisiva e profonda. Tuttavia, nell'atmosfera controriformista, sull'amore e sul sesso si stendono le ombre del dolore e della morte, il timore di una punizione divina.
Nonostante queste tensioni morali, Tasso riesce a creare momenti lirici di altissima intensità. La sua peculiare miscela di epica e lirica, di eros ed eroismo militare, si trasforma in un'esplorazione dell'interiorità dei personaggi, in cui il poeta proietta i suoi stessi turbamenti.
Il poema diventa così un "teatro dell'anima" dove, allo scontro esteriore tra cristiani e pagani, corrisponde il conflitto interiore che tormenta ciascun personaggio, rivelando la complessità dell'animo umano in tutta la sua contraddittorietà.