Un nuovo approccio al sapere e all'arte

Gli umanisti svilupparono un approccio critico al patrimonio classico, riconoscendo che molti testi antichi erano stati corrotti o alterati nel corso dei secoli. Questo portò alla nascita della filologia, una disciplina dedicata allo studio critico dei documenti con l'obiettivo di restituire i testi nella loro autenticità originale.

Definizione: Filologia: studio critico dei documenti che si propone di restituire i testi nella loro autenticità originale. Il fondatore di questa disciplina fu Lorenzo Valla.

Lo spirito critico e il gusto per l'indagine si estesero a tutti gli ambiti del sapere, favorendo lo sviluppo di un pensiero naturalistico che divenne uno dei pilastri della cultura umanistica. La fiducia nelle capacità umane portò all'affermazione dell'idea di progresso, con gli umanisti che iniziarono a esaminare direttamente la realtà basandosi sulle proprie conoscenze ed esperienze.

Highlight: La verità venne concepita come il frutto di un cammino di ricerca e sperimentazione, segnando un importante cambiamento nella concezione del sapere.

Verso la metà del Quattrocento, si affermò una nuova concezione dell'arte, considerata come una pratica intellettuale raffinata e complessa, capace di elevare l'anima umana. L'arte assunse anche una dimensione scientifica, come evidenziato dal lavoro di Leon Battista Alberti, che concepì l'arte e la scienza come due attività dell'ingegno umano strettamente unite dalla matematica.

Esempio: La nascita della teoria della prospettiva, una tecnica che permette di creare un effetto tridimensionale, influenzò profondamente la cultura del Quattrocento e del Cinquecento, trasformando l'arte in uno strumento per osservare, indagare e conoscere il mondo in maniera oggettiva e concreta.

Questa nuova visione dell'arte e della scienza incarnava perfettamente l'ideale dell'uomo rinascimentale, capace di unire conoscenze diverse in una sintesi armoniosa e di utilizzare il proprio ingegno per comprendere e dominare la natura.