Jacopone da Todi: L'Estremismo Religioso
Jacopone nasce a Todi nel 1230-36 e inizialmente conduce una vita completamente opposta a quella che lo renderà famoso. Studia diritto, lavora come procuratore legale e vive una vita gaudente e spregiudicata, molto diversa dalla spiritualità francescana.
La sua conversione drammatica avviene dopo la tragica morte della moglie, vittima del crollo di un pavimento durante una festa. Scoprendo sotto le vesti della donna un cilicio (strumento di penitenza), Jacopone comprende la sua vera natura spirituale e ripudia completamente il passato.
Per un decennio conduce una vita ascetica e raminga. Si schiera poi a favore degli spirituali francescani, che difendono la purezza della regola originale, e si oppone ferocemente alla politica temporale della Chiesa. Il suo contrasto con papa Bonifacio VIII gli costa la scomunica e il carcere a vita, da cui esce solo nel 1306.
Nelle sue Laude emerge un crudo pessimismo e un'ossessiva presenza del corpo, visto con odio e paura. Abbraccia completamente il contemptus mundi (disprezzo del mondo) e sceglie sistematicamente gli aspetti negativi della realtà: sofferenza, vizi, peccati e morte.
💡 Linguaggio rivoluzionario: Jacopone respinge il volgare illustre e scrive nel dialetto umbro nativo, mescolandolo con provenzalismi e latinismi.