Il Romanticismo italiano: tra unificazione e questione della lingua
Per l'Italia il Romanticismo non è solo arte, ma soprattutto politica! Gli intellettuali sono tutti concentrati sull'unificazione nazionale (1861) e sul liberarsi dagli austriaci. Manzoni è in prima linea e scrive "Marzo 1821" sui moti, anche se non la pubblica subito per paura degli austriaci.
Ma ecco il vero casino: dopo l'unificazione, come si fa a creare una lingua nazionale? Ogni territorio aveva il suo dialetto, e dal 1300 al 1800 si erano sviluppate letterature completissime in romanesco, napoletano, milanese, siciliano.
La soluzione arriva da Manzoni, che viene eletto senatore e affronta direttamente il problema. Si sceglie il fiorentino colto del 1800 come lingua nazionale, non quello antico di Dante, ma quello moderno e parlato. Manzoni è così convinto che va a Firenze, impara la lingua e riscrive completamente i "Promessi Sposi" in fiorentino!
💡 Fun fact: I "Promessi Sposi" sono finiti subito nei programmi scolastici proprio per insegnare l'italiano agli studenti di tutta Italia!