Il Romanticismo Mondiale e l'Arrivo in Italia
Il movimento si diffonde globalmente: negli USA Edgar Allan Poe inventa il romanzo psicologico, Melville scrive "Moby Dick". La Russia con Pushkin unisce ribellione politica e letteraria.
L'Italia entra nel dibattito nel 1816 con una polemica: un articolo sulla "Biblioteca Italiana" critica la nostra letteratura stagnante. Si crea una spaccatura: classicisti come Giordani e Leopardi difendono la tradizione, mentre i romantici vogliono aprirsi all'Europa moderna.
Nascono riviste fondamentali: "Il Conciliatore" (letterario) e "Il Politecnico" di Cattaneo tecnico−scientifico. Il problema più urgente? Creare una lingua nazionale. Manzoni propone il fiorentino medio-alto, che diventerà la base dell'italiano moderno grazie ai "Promessi Sposi".
I generi dominanti sono la lirica (Manzoni corale, Leopardi intimista) e soprattutto il romanzo storico - il nuovo formato che unisce storia, amore e avventura.
Curiosità: La poesia dialettale esplode con Carlo Porta (Milano) che racconta i poveri dal basso, e Belli (Roma) che dipinge un quadro desolante della società pontificia!