Il Purgatorio: Struttura e Geografia del Regno della Purificazione
Immagina un'isola misteriosa al centro dell'emisfero australe, dove si erge una montagna che rappresenta la via verso la salvezza. Questo è il Purgatorio dantesco, un luogo completamente diverso dall'Inferno che hai già studiato.
Le anime dei morti in grazia di Dio vengono raccolte alla foce del Tevere da un angelo nocchiero che le trasporta su un vascello agile. È come un servizio di trasporto divino che porta le anime verso la loro seconda possibilità di redenzione!
Il regno si divide in tre zone principali: l'Antipurgatorio (la zona d'attesa in basso), il Purgatorio vero e proprio (sette cornici per i peccati capitali) e il Paradiso terrestre (in cima, dove c'era il giardino dell'Eden). Nell'Antipurgatorio troviamo Catone come guardiano - un personaggio che sembrerà strano come custode, considerando che era un suicida pagano.
💡 Ricorda: A differenza dell'Inferno dove si scende, qui si sale verso l'alto, simboleggiando il percorso di elevazione spirituale verso Dio.
Canto I: L'Incontro con Catone e il Rituale di Purificazione
Il primo canto si apre con un'alba luminosissima che riempie Dante di gioia - che contrasto con l'atmosfera cupa dell'Inferno! Dante scorge quattro stelle (le virtù cardinali: prudenza, giustizia, fortezza e temperanza) mai viste nell'emisfero boreale.
Appare Catone, un vecchio dall'aspetto maestoso che inizialmente scambia Dante e Virgilio per dannati fuggiti dall'Inferno. Virgilio spiega rapidamente la situazione: Dante sta compiendo un viaggio voluto da Beatrice per cercare quella libertà dal peccato che Catone conosce bene.
Catone ordina un rituale di purificazione: Dante deve lavarsi il volto dalle lacrime e dal fumo infernale, poi cingersi con un giunco (simbolo di umiltà). Quando strappano il giunco, avviene un miracolo: rinasce immediatamente, simboleggiando la rigenerazione spirituale.
La scelta di Catone come guardiano è geniale: questo romano che si suicidò per la libertà diventa simbolo della libertà dal peccato, prefigurando Cristo stesso e rappresentando l'ideale dantesco di libertà politica.