Tecniche Narrative e Mastro Don Gesualdo
Ne I Malavoglia, Verga perfeziona il discorso indiretto libero - pensieri e parole dei personaggi fluiscono senza mediazioni grammaticali. La narrazione sembra un lungo racconto orale condotto da un coro di voci.
La lingua riproduce il parlato siciliano attraverso periodi brevi, uso del "che" al posto del "ca" dialettale, e soprattutto ripetizioni e proverbi che danno ritmo epico al racconto.
Mastro Don Gesualdo (1889) cambia scenario: non più una comunità di pescatori ma un singolo protagonista nella borghesia di provincia. Gesualdo è un muratore che diventa ricco proprietario terriero, ma resta isolato tra tutte le classi sociali.
L'opera segue la parabola classica: ascesa, trionfo, declino, sconfitta. Gesualdo sposa una nobile decaduta (Bianca Trao), accumula ricchezze, ma viene respinto sia dalla famiglia d'origine che da quella acquisita. Muore solo nel palazzo palermitano, assistito da servitori indifferenti.
💡 Evoluzione stilistica: In Mastro Don Gesualdo sparisce la regressione - Verga usa più il monologo interiore e meno la coralità popolare.
La roba diventa ossessione: rappresenta eternità e sicurezza per chi ha conosciuto la povertà, ma alla fine si rivela un'illusione che isola l'uomo dai rapporti umani autentici.