Riflessioni conclusive e attualità dell'opera
"La Metamorfosi" ci invita a riflettere sul termine "insetto" e sul suo valore metaforico. Quando paragoniamo qualcuno a un insetto, raramente esprimiamo una buona opinione. Gli insetti suscitano generalmente disgusto e fastidio, e condurre una "vita da insetto" significa spesso essere considerati vuoti, insignificanti, privi di autenticità.
La trasformazione di Gregor in insetto rappresenta la distruzione dell'essere, della sua identità e dignità. Gregor diventa uno straniero, qualcuno che unisce dividendo e divide unendo, mettendo in discussione ogni agglomerato sociale, a partire dalla sua famiglia che viene completamente sconvolta.
L'ambivalenza di Gregor è significativa: da un lato si adatta alla sua anatomia di insetto, perde la capacità di parlare e sfrutta il nuovo corpo; dall'altro continua a pensare da uomo, preoccupandosi del lavoro e della famiglia, mostrando accortezze tipicamente umane fino a lasciarsi morire per non arrecare disturbo.
La narrazione kafkiana ci mostra un individuo privo di una sintassi di valori cui aggrapparsi, ridotto a inutile peso da sostenere, schiacciato dalle logiche di mercato. La trasformazione di Samsa diventa così un simbolo del disagio dell'uomo moderno, smarrito in un mondo che ha perso significato.
Riflessione finale: L'opera di Kafka rimane incredibilmente attuale nel descrivere l'alienazione dell'individuo nella società contemporanea. La metamorfosi di Gregor può essere vista come metafora della condizione umana in un mondo che privilegia l'utilità economica rispetto al valore intrinseco della persona.
Questo racconto ci spinge a interrogarci su quanto siamo disposti a riconoscere l'umanità in chi appare "diverso" e su come trattiamo coloro che non sono più "utili" secondo i parametri della società.