Il periodo dell'esilio e le opere maggiori
Dopo essere stato licenziato dai Medici nel 1512, Machiavelli si ritirò nella sua villa di Albergaccio, dove scrisse le sue opere più importanti. Mantenne i contatti politici grazie all'amico Francesco Vettori e tentò di riavvicinarsi al potere dedicando "Il Principe" a Lorenzo de' Medici.
Durante questo periodo compose "Il Principe", i "Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio" e la commedia "Mandragola". Frequentò anche il gruppo di intellettuali che si riuniva nei giardini del palazzo Rucellai, a cui dedicò i Discorsi.
Quando Giulio de' Medici divenne Papa Clemente VII, Machiavelli ottenne l'incarico di scrivere la storia di Firenze e collaborò con Guicciardini. Tuttavia, quando nel 1527 tornò la Repubblica, fu emarginato proprio per i suoi legami con i Medici. Morì improvvisamente il 24 giugno 1527, amareggiato e deluso.
💡 Nota importante: Le opere di Machiavelli circolarono inizialmente solo in cerchie ristrette e furono pubblicate postume, suscitando grande scandalo per le loro idee rivoluzionarie.