La rivoluzione letteraria: storia e psicologia unite
Manzoni risolve un problema importante: se il poeta deve essere fedele alla storia, che differenza c'è tra poeta e storico? La sua risposta è geniale e cambierà per sempre la letteratura italiana.
Lo storico racconta i fatti, il poeta indaga la psicologia - cioè tutto quello che lo storico non può sapere: sentimenti, emozioni, pensieri dei personaggi. È come se Manzoni dicesse: "Io ti racconto non solo cosa è successo, ma anche cosa hanno provato le persone".
Questa intuizione gli permette di dare voce agli umili e agli ultimi, quelli che normalmente non interessano alla storia ufficiale. È una vera rivoluzione democratica: finalmente anche i contadini, gli artigiani, la gente comune diventa protagonista della letteratura.
Innovazione fondamentale: Manzoni crea il vero poetico, che va oltre i semplici fatti per esplorare l'animo umano, anticipando tecniche narrative che useremo ancora oggi.
Il "vero poetico" diventa così lo strumento per raccontare la realtà completa: non solo gli eventi, ma anche come questi eventi trasformano le persone.