Don Abbondio e l'incontro con i bravi
Don Abbondio è "un uomo senza coraggio" che ha scelto la carriera ecclesiastica per protezione sociale, non per vocazione. Il suo carattere pavido lo porta sempre a evitare i conflitti e a schierarsi con il più forte. Quando incontra i bravi di Don Rodrigo, il suo terrore è assoluto.
I due sgherri gli ordinano di non celebrare il matrimonio tra Renzo e Lucia. Don Abbondio, terrorizzato, cerca goffamente di scaricare la colpa sui due giovani, parlando dei loro "pasticci". Il nome di Don Rodrigo lo paralizza definitivamente: sa di non poter resistere a un potente così temuto.
Tornato a casa, Don Abbondio confida tutto alla sua serva Perpetua, che gli consiglia di scrivere al Cardinale Federigo Borromeo per ottenere aiuto. Ma il parroco rifiuta categoricamente: teme che il cardinale non possa proteggerlo efficacemente dal potere locale di Don Rodrigo.
Carattere chiave: Don Abbondio rappresenta chi rinuncia ai propri doveri per viltà, travestendo la codardia da prudenza!
Questo episodio iniziale mostra già tutti i temi centrali del romanzo: l'oppressione dei potenti, la viltà di chi dovrebbe proteggere i deboli, e il conflitto tra giustizia e prepotenza.