La caduta politica e l'esilio di Machiavelli
Nel 1511 si verificò lo scontro tra la Francia, alleata della Firenze repubblicana, e la Lega Santa guidata dal Papa. Nonostante una vittoria iniziale dei francesi, questi furono poi sconfitti dagli svizzeri. Di conseguenza, la Repubblica fiorentina cadde, i Medici tornarono al potere e Machiavelli venne licenziato da tutti i suoi incarichi nel 1512.
Highlight: L'esclusione dalla vita politica segnò profondamente Machiavelli, costringendolo a un esilio forzato presso San Casciano.
Durante questo periodo di isolamento, Machiavelli si dedicò intensamente agli studi, mantenendo però i contatti con la vita politica attraverso la corrispondenza con Francesco Vettori, ambasciatore a Roma. Fu in questo contesto che scrisse alcune delle sue opere più importanti:
- "Il Principe"
- I "Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio"
- La "Mandragola"
Quote: "La lontananza era però intollerabile", scrive il biografo, sottolineando il desiderio di Machiavelli di tornare alla vita politica attiva.
Machiavelli tentò di riavvicinarsi ai Medici dedicando "Il Principe" a Lorenzo de' Medici nel 1516, ma questo tentativo fallì. Solo nel 1519, con l'ascesa al governo di Firenze del cardinale Giulio de' Medici, Machiavelli ottenne l'incarico di scrivere le "Istorie Fiorentine".
Vocabulary: Istorie Fiorentine - Opera storica di Machiavelli che narra la storia di Firenze dalle origini fino al 1492.
Negli anni successivi, Machiavelli riuscì gradualmente a riottenere vari incarichi di carattere militare e diplomatico. Tuttavia, quando nel 1527 i Medici furono scacciati e si ristabilì la Repubblica, Machiavelli, che sperava di riottenere l'antica segreteria, fu nuovamente deluso. Morì poco dopo, nel giugno del 1527.