L'ideale manzoniano di società e Provvidenza
Manzoni non è un rivoluzionario, ma un riformista cristiano. Il suo ideale di società perfetta prevede che lo Stato protegga i deboli, la Chiesa li tuteli spiritualmente, e l'aristocrazia buona li aiuti materialmente. Il popolo, però, non deve ribellarsi - deve rassegnarsi cristianamente e accettare l'aiuto dall'alto.
Ogni classe ha il suo ruolo: l'aristocrazia deve usare i privilegi per proteggere gli oppressi (Innominato pentito vs Don Rodrigo malvagio), il ceto medio deve mediare senza diventare servo dei potenti (Fra Cristoforo vs Don Abbondio), il popolo deve affidarsi alla Provvidenza.
La Provvidenza manzoniana è complessa e misteriosa. Non sempre migliora la vita terrena - spesso si manifesta attraverso la "provida sventura", cioè il dolore che purifica e eleva spiritualmente. Virtù e felicità terrena non coincidono mai completamente.
Il "sugo" finale di Renzo e Lucia riassume tutto: i guai arrivano spesso per colpa nostra, ma anche ai più innocenti. La condotta onesta non basta a evitare le disgrazie, ma la fiducia in Dio le rende sopportabili e utili per crescere spiritualmente.
💡 Visione del mondo: Per Manzoni il disegno della Provvidenza è incomprensibile agli uomini, ma sempre orientato verso un bene superiore che si rivelerà nell'eternità.