La storia di Saffo e il parallelismo leopardiano
Saffo era una poetessa greca del VII secolo a.C. che Leopardi sceglie come protagonista per raccontare una storia universale. Secondo la leggenda di Ovidio, Saffo si innamora perdutamente del bel Faone, ma non viene ricambiata e si suicida gettandosi da una rupe.
Leopardi riprende questa storia per creare un parallelismo autobiografico. Come lui stesso spiega, vuole rappresentare "l'infelicità di un animo delicato, tenero, sensitivo, nobile e caldo, posto però in un corpo brutto e giovane".
La canzone è composta da 4 strofe di 18 versi ciascuna e funziona come uno specchio: Saffo diventa il simbolo di tutti coloro che vivono il dramma di uno spirito colto e sensibile intrappolato in un aspetto fisico che la società respinge.
Curiosità: Leopardi spiega il significato di questa poesia solo tre anni dopo, in un preambolo su una rivista, rivelando quanto fosse personale questo tema per lui.