Il proemio e il primo canto
Il proemio dell'Orlando Furioso è un esempio raffinato di struttura classica, diviso in tre parti fondamentali:
- L'esposizione dell'argomento: guerra tra saraceni e cristiani, vicende d'amore, follia di Orlando e lode alla casata Estense
- L'invocazione: rivolta non alla musa classica ma alla donna amata dal poeta, Alessandra Benucci
- Il destinatario: il cardinale Ippolito d'Este, mecenate di Ariosto
Già nei primi versi possiamo trovare figure retoriche come asindeto, anastrofe e un doppio chiasmo che, con la sua forma intricata, anticipa una caratteristica peculiare del poema: l'alternanza improvvisa di temi e toni.
Nel primo canto vediamo subito all'opera la tecnica dell'entrelacement. La narrazione segue inizialmente Angelica in fuga, inseguita da Rinaldo e dal saraceno Ferraù. Quando questi sospendono il loro duello per inseguirla insieme, vediamo come l'elemento romanzesco prevalga su quello epico.
Particolarmente significativo è il momento in cui i due cavalieri, nemici per fede e in amore, si alleano temporaneamente seguendo i valori della cortesia. Quando si separano davanti a un bivio nella selva, questo simboleggia la diversificazione dei racconti.
Il canto si conclude con l'arrivo di Rinaldo che sfida Sacripante, interrompendosi nel momento di massima tensione e creando così un effetto di suspense che invita il lettore a proseguire.
📚 Da notare: La tecnica narrativa di Ariosto è incredibilmente moderna! L'interruzione del racconto nel momento culminante, che oggi vediamo nelle serie TV, era già usata magistralmente dall'autore cinquecento anni fa.