Il Romanzo Cortese e i Cicli Leggendari
Nelle corti inglesi di Enrico II ed Eleonora d'Aquitania nasce una nuova forma letteraria: il romanzo cortese. Gli autori, spesso chierici, trasformano antiche cronache in versi, arricchendole di elementi magici e fantastici. L'elemento storico passa in secondo piano rispetto all'avventura e all'amore.
Il ciclo bretone si basa sulle leggende celtiche raccolte da Goffredo di Monmouth. Chrétien de Troyes crea i capolavori della Tavola Rotonda, incluso il Lancillotto, dove l'eroe è follemente innamorato di Ginevra, moglie di re Artù. L'introduzione dell'elemento mistico arricchisce ulteriormente questi romanzi.
Parallelamente si sviluppa il ciclo di Tristano e Isotta, la tragica storia d'amore che rappresenta perfettamente l'ideale dell'amore cortese adultero. La passione diventa più forte di ogni convenzione sociale.
Capolavoro assoluto: Il "Roman de la Rose" esprime al meglio la concezione dell'amore cortese attraverso l'allegoria!
Il "Roman de la Rose" è l'opera più rappresentativa, composta da due autori diversi. Guillaume de Lorris racconta la conquista allegorica della Rosa da parte dell'Amante, con personificazioni come Pericolo e Invidia. Jean de Meung nella seconda parte trasforma il romanzo in enciclopedia del sapere medievale, criticando paradossalmente le convenzioni cortesi esaltate nella prima parte.
L'opera ebbe successo straordinario in tutta Europa, influenzando anche la letteratura italiana con "Il Fiore" e "Il Detto d'Amore" composti a Firenze.