L'osteria e la trasformazione serale
La sera Machiavelli frequenta l'osteria locale dove incontra gente comune: l'oste, un macellaio, un mugnaio e due fornaciai. Con loro gioca a carte e dadi, ma spesso nascono risse furiose anche per un quattrino.
Qui conia il termine geniale "m'ingaglioffo" - letteralmente "mi trasformo in pidocchio", cioè mi abbasso, mi involgarisco. È consapevole di questa degradazione sociale ma la accetta come sfida contro la fortuna avversa.
Ma ecco il colpo di scena: "Venuta la sera". Torna a casa, si toglie i vestiti sporchi di fango e indossa abiti da corte. Entra nel suo studio e inizia a dialogare con i grandi autori antichi di storia e filosofia politica.
Per quattro ore dimentica tutto: la noia, gli affanni, la povertà, la paura. Si nutre di quegli studi "per i quali sa di essere nato". È un climax ascendente che trasforma completamente il registro della lettera.
💡 Momento chiave: Il passaggio dall'"ingaglioffamento" all'"elevazione intellettuale" rappresenta la doppia natura di Machiavelli: uomo del popolo e intellettuale raffinato.