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7/1/2023
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Una storia di emigrazione "Italy" GIOVANNI PASCOLI Italy è un componimento in versi di Giovanni Pascoli in cui viene trattato il tema degli emigranti italiani all'inizio del '900, costretti a lasciare la loro terra, e ovviamente il loro "nido" in cerca di condizioni migliori negli Stati Uniti. In questo poemetto Pascoli racconta la vicenda di una famiglia contadina di emigranti della Garfagnana tornati per un breve tempo in Italia perché la figlia Maria aveva una malattia polmonare e quindi il soggiorno in Toscana dove il clima era migliore poteva favorire la sua guarigione. L'autore si è ispirato alla storia di una vera famiglia di Caprona, di Castelvecchio da lui conosciuta dopo essersi trasferito nel borgo toscano. I protagonisti di "Italy" sono Beppe e Ghita, due fratelli che tornano in Toscana dall'Ohio, insieme alla nipote Maria. Vengono accolti dall'anziana nonna, che vive in un povero casolare di campagna ed è logorata da una vita di duro lavoro. La bambina che gli zii chiamano Molly, è nata negli Stati Uniti, non parla italiano e non riesce ad adattarsi alla nuova situazione. Molly resterà in Italia solo pochi mesi, il tempo di migliorare la propria salute grazie al clima del paese. La nonna si affeziona subito alla bambina, ma la lingua rappresenta un ostacolo insuperabile per la comunicazione. Molly sembra...
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disprezzare la povertà della casa che la accoglie e prova nostalgia per l'America dove è nata e cresciuta. L'anziana donna altera il lavoro nei campi a quello al telaio, cui si dedica molte ore al giorno ed è assistita dalla nipotina. La figlia Ghita la invita spesso a riposare, dicendo che in America gli impianti tessili sono ormai industriali. Nella narrazione Pascoli parla della condizione degli emigranti italiani in America, spesso sfruttati ed emarginati in terra straniera e denuncia la povertà che spinge tanti italiani a lasciare la patria e affrontare patimenti e umiliazioni. La Garfagnana era una regione da cui partivano molti lavoratori poveri, braccianti senza terra e artigiani. La storia di Molly prosegue e a primavera la salute della piccola sembra migliorare, anche grazie al clima più clemente. Molly migliora ma la malattia si trasmette alla nonna che inizia a tossire e le cui condizioni si aggravano rapidamente. Poco prima della partenza dei figli e della nipote, l'anziana donna morirà dopo una vita di povertà e di stenti. Dopo la morte della nonna Beppe Ghita si preparano a tornare negli Stati Uniti e salutano i compaesani prima della partenza. Gli altri bambini salutano a loro volta Molly, chiedendo se tornerà in Italia e la piccola risponde "si!", parola con cui di chiude anche il poemetto. Molly pronuncia la sua prima e unica parola in italiano, che assume un valore simbolico (l'Italia era detta nel Medioevo "terra del sì", ad esempio da Dante). Il poemetto è anche una rappresentazione di Italia contadina di inizio '900, terra in cui coesistono povertà e innovazione industriale. Dal testo traspare un certo nazionalismo, nell'auspicio di un futuro riscatto dei lavoratori costretti ad emigrare. Pascoli in questa poesia riproduce fedelmente la parlata degli emigrati italo-americani con l'intenzione di rendere lo sradicamento dell'emigrante, lo snaturamento dell'identità, tipico di quelli che finiscono per non padroneggiare più la propria lingua madre, e nemmeno quella nuova. La lingua è infatti un fattore importante di identità, è elemento determinante per la costruzione del "nido", il grembo materno in cui si sta sicuri ed integrati. Per questo motivo Pascoli qui mescola il dialetto lucchese e l'inglese, per meglio mettere in evidenza il contrasto. Questa poesia comporta anche delle implicazioni politiche, nell'Italia è presente il sentimento del dolore delle classi popolari e contadine costrette ad emigrare comportando un senso di estraneità e di solitudine.