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2/7/2022
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ITALO CALVINO • è conosciuto per raccontare le storie in modo fiabesco. Questo lo possiamo vedere anche in "il sentiero dei nidi di ragno", dove ci viene raccontata una storia attraverso gli occhi di un bambino, generando anche un effetto straniante. OPERE IL SENTIERO DEI NIDI DI RAGNO Il protagonista è Pin, un bambino particolare, che vive in mezzo ai grandi e abita con la sorella, che per vivere fa la prostituta, ma che di lui non si occupa molto. La madre è morta e il padre è andato via e, probabilmente, ora ha una nuova famiglia. Un giorno all'osteria dei grandi appare un marinaio tedesco (cliente della sorella) e i grandi chiedono a Pin di rubargli la pistola. Ci troviamo infatti all'epoca dell'occupazione tedesca in Italia. Pin la notte ruba la pistola e il giorno dopo la porta all'osteria, ma i grandi sembrano aver cambiato idea, sembrano non dare più importanza alla pistola. Così Pin, infuriato, scappa via e nasconde la pistola in un posto segreto, che solo lui conosce, lungo un sentiero dove fanno i nidi i ragni. Tornando al paese viene catturato dai tedeschi, che lo trovano con il cinturone della pistola e lo portano in carcere. Qui Pin conosce Lupo Rosso, un partigiano di soli sedici anni, che lo coinvolge nella sua fuga dal carcere. I due...
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riescono a scappare, ma poi si perdono e Pin rimane da solo. Mentre girovaga, Pin incontra Cugino, un partigiano, e con lui va sulle montagne dove sta nascosta la sua banda. Una sera il nascondiglio dei partigiani prende fuoco per un incidente e il gruppo deve spostarsi in una capanna abbandonata. Pin ha un litigio con Dritto e scappa, torna nel luogo dei nidi di ragno ma non trova più la sua pistola: qualcuno l'ha presa. Pin si riprende la pistola e scappa, torna al sentiero dei nidi di ragno, dove incontra di nuovo Cugino. Pin parla con Cugino e capisce che lui, finora, è stato il suo vero unico amico e va via con lui. la resistenza dagli occhi di un bambino (capitolo 6) Nel testo viene descritto il momento in cui Pin accompagnato dal cugino arriva all'accampamento dei partigiani. Lo sai veramente tutti insieme sono successi in terra davanti al fuoco inizia a cantare a squarciagola diverse canzoni sulla guerra sulla carriera oppure delle canzoni oscene. Fin scherzo sempre con tutti ma allo stesso tempo cerca di tenerseli buoni poiché gli piace essere loro amico in quanto lui non aveva mai avuto degli amici. Alcuni partigiani lo prendono in giro chiedendogli che sarà mai capace di uccidere una persona. Ogni volta che dicono queste cose, lui più si arrabbia perché è consapevole del fatto che, se si trovasse nel bel mezzo di una battaglia, lui avrebbe paura. Nonostante questo però non può dimostrare di essere debole e di conseguenza si mette a fare il verso della mitragliatrice facendo finta di uccidere i nemici. Ed è proprio in quel momento che nasce in lui una vera voglia di uccidere (come quella che nasce nel partigiano Johnny), anche se in realtà considera il tutto solo un grande gioco. Anche in questo testo possiamo vedere, come in Rosso Malpelo, un bambino indurito dalla guerra. Egli infatti cerca in ogni modo di comportarsi da adulto: fa finta di sparare, canta delle canzoni belle di parolacce. Nonostante questo però nel testo si può si può ancora notare la sua innocenza e il suo bisogno di affetto: egli infatti ammette di di volere degli amici e di averli trovati nei partigiani e Quando imita la mitragliatrice utilizza un linguaggio tipico dei bambini ta-tatà. UNA PIETRA SOPRA. DISCORSI DI LETTERATURA E SOCIETÀ è una raccolta di saggi pubblicata nel 1980 ● che cosa la letteratura può insegnare (T4) Secondo Italo Calvino, la letteratura non deve avere come obiettivo quello di rappresentare la realtà da documentario, bensì far conoscere agli uomini se stessi e raccontare loro il significato di sentimenti come l'amore, la morte o l'umorismo. Ciò che deve dare la letteratura non è quindi un quadro perfetto e dettagliato della realtà bensì le chiavi interpretative del mondo in cui viviamo. • l'antilingua (T5) In questo Saggio levi parte da un avvenimento quotidiano per analizzare la cosiddetta “l'antilingua". Egli descrive infatti un uomo che viene interrogato dai carabinieri e si accorge che le parole nella deposizione sono completamente diverse dalle parole che stai dicendo lui e sono al contrario fredde e poco comprensibili. Calvino definisce questo linguaggio "burocratese", ovvero "l'antilingua”. La chiama così perché la lingua dovrebbe essere un organismo vivo che muta nel tempo e che ha un rapporto molto stretto con la realtà e con il modo di comunicare delle persone, al contrario invece il burocratese è una lingua che si allontana completamente dalla quotidianità delle persone e invece di utilizzare parole semplici cerca di trovare le parole più complesse, che possono sembrare più colte. Attraverso il burocratese quindi la lingua viene uccisa.