Il periodo del Primo Novecento letteratura italiana rappresenta una fase cruciale di trasformazione culturale e artistica in Italia.
La letteratura italiana del '900 si caratterizza per una profonda rottura con la tradizione ottocentesca e l'emergere di nuove forme espressive. In questo periodo si sviluppano diversi movimenti letterari significativi, tra cui il Decadentismo, il Crepuscolarismo e il Futurismo, che riflettono il clima di cambiamento e inquietudine dell'epoca. Figure centrali come Pirandello e Svevo introducono temi innovativi come l'alienazione dell'individuo moderno, la crisi d'identità e il concetto dell'inetto, personaggio emblematico che rappresenta il disagio esistenziale dell'uomo contemporaneo.
Le correnti letterarie del '900 si distinguono per una maggiore attenzione alla dimensione psicologica dei personaggi e per l'utilizzo di tecniche narrative sperimentali. Gli autori del '900 italiani abbandonano progressivamente il realismo ottocentesco per esplorare nuove modalità espressive, come il monologo interiore e il flusso di coscienza. La produzione letteraria di questo periodo riflette la complessità della società moderna, caratterizzata da rapidi cambiamenti sociali, sviluppo industriale e crisi dei valori tradizionali. Particolare rilevanza assume la figura dell'intellettuale che, attraverso la sua opera, cerca di interpretare e rappresentare le contraddizioni del suo tempo. La letteratura italiana '900 si configura quindi come un panorama ricco e variegato, dove convivono diverse tendenze stilistiche e tematiche, tutte accomunate dalla ricerca di nuove forme espressive per raccontare la modernità.