Il pensiero e le opere di Baudelaire
Baudelaire è il principale precursore del Decadentismo, anticipando il rifiuto dei valori borghesi, il conflitto tra purezza e vizio, e il "maledettismo" come scelta di vita. È chiamato "poeta maledetto" per la vita sregolata, l'abuso di droghe e alcol, il rifiuto del conformismo borghese.
Nel mondo moderno dominato dalla noia, non sono più possibili evasioni nella natura o nell'amore. Il bisogno di spiritualità rimane insoddisfatto, sconfitto dall'attrazione per il vizio e il male. Questo genera lo "Spleen" - stato di depressione, noia e disgusto della vita (il termine deriva da "milza", ritenuta sede della malinconia).
"L'Albatro" (aggiunta nella seconda edizione del 1861) rappresenta la condizione del poeta come "pesce fuor d'acqua". L'albatro, maestoso in volo ma goffo sulla nave, simboleggia il disagio dell'artista nella società.
"Corrispondenze" è il manifesto della visione mistica del mondo: la natura è piena di simboli che solo il poeta sa decifrare. Caratteristiche sono le sinestesie - accostamenti di sfere sensoriali diverse (profumi freschi come carne di bambino, dolci come oboi).
"I Fiori del Male" (1857 prima edizione, 1861 seconda) è concepita come opera unitaria. Il titolo associa provocatoriamente la bellezza (fiori) al male e al vizio, negando violentemente i valori correnti. L'opera si propone di "estrarre la bellezza dal male".
💡 Simbolo chiave: L'albatro rappresenta perfettamente la condizione dell'artista moderno - sublime nella sua arte, ma incompreso dalla società borghese.