Analisi letteraria e figure retoriche
"Il passero solitario" è un capolavoro di introspezione psicologica che funziona come uno specchio dell'anima. La poesia è scritta in endecasillabi sciolti, con un ritmo lento che rispecchia perfettamente l'atmosfera meditativa.
La struttura si basa su un'analogia profonda tra il passero e il poeta, ma Leopardi è abile nel mostrarci anche le differenze cruciali tra i due personaggi. Mentre l'uccello agisce per istinto, l'uomo è tormentato dalla consapevolezza.
Le figure retoriche più importanti includono similitudini evidenti ("Quanto somiglia al tuo costume il mio!"), metafore suggestive e l'uso dell'anafora per enfatizzare il dolore. L'epanadiplosi con "Oimè, oimè!" crea un effetto di eco che amplifica la sofferenza.
Il linguaggio semplice ma elegante rende questa poesia accessibile eppure profondissima, perfetta per capire il pessimismo leopardiano senza perdersi in concetti troppo astratti.
Trucco per l'interrogazione: Collega sempre il tema della solitudine al concetto più ampio di infelicità esistenziale in Leopardi.