"Il Porto Sepolto": Viaggio nell'Abisso Interiore
Questo componimento, scritto a Mariano il 29 giugno 1916, è la poetica di Ungaretti in versi. Il poeta "arriva" nel porto sepolto, si immerge nell'abisso dell'interiorità, poi "torna alla luce con i suoi canti e li disperde".
Il porto sepolto deriva da una leggenda su Alessandria d'Egitto che due archeologi francesi avevano raccontato a Ungaretti. Diventa simbolo del segreto nascosto nell'abisso interiore di ogni uomo.
La poesia è un viaggio: discesa nell'inconscio, scoperta della condizione esistenziale fatta di limite e pena, risalita con i risultati della ricerca da condividere con gli altri. Lo spazio bianco tra le strofe rappresenta il silenzio, momento di riflessione.
L'ultimo verso è potentissimo: "quel nulla / d'inesauribile segreto". La poesia può solo sfiorare il mistero della vita, non spiegarlo completamente. È un segreto che rimane tale, indecifrabile ma presente.
Tecnica: Come tutte le poesie della raccolta, è preceduta da luogo e data - è un vero diario di guerra in versi.