L'ultima stagione: Aspasia e La ginestra
L'ultimo periodo fiorentino segna una svolta decisiva nel percorso leopardiano. Il poeta esce dal suo isolamento, stringe nuove amicizie come quella con Ranieri, e soprattutto vive la sua prima vera esperienza amorosa con Fanny Targioni Tozzetti.
La delusione amorosa genera il ciclo di Aspasia, cinque componimenti dove Leopardi sperimenta una poetica completamente nuova. Addio al linguaggio idillico: qui troviamo una poesia "nuda e severa", fatta di puro pensiero, con atteggiamenti energici e combattivi. Il linguaggio si fa aspro, la sintassi complessa - una vera rivoluzione stilistica.
In questo periodo Leopardi si impegna anche in una feroce polemica contro l'ottimismo progressista del suo tempo. Attacca le ideologie spiritualistiche e neocattoliche che esaltano il progresso, contrapponendo il suo duro materialismo che nega ogni miglioramento della condizione umana.
La ginestra rappresenta il testamento spirituale di Leopardi e una nuova apertura filosofica. Qui non nega più la possibilità di progresso, ma propone un'idea originale: proprio partendo dal pessimismo, indicando la natura come vera nemica, si può spingere gli uomini a unirsi in "social catena" per combatterla insieme. La filosofia leopardiana si apre così a una generosa utopia basata sulla solidarietà umana.
Messaggio finale: Le Operette morali (1824-1827) completano il quadro con prose filosofiche che, pur trattando temi come l'infelicità e la noia, mantengono un tono ironico e comico ispirato a Luciano, dimostrando che anche "l'arido vero" può essere espresso con leggerezza e intelligenza.