La Fortuna di Galileo: Dall'Oblio alla Gloria
In Italia la fortuna di Galileo fu limitata per secoli a causa della condanna del 1633. Il suo Dialogo venne pubblicato in Olanda, dove dopo la morte divenne finalmente famoso. Solo nel Settecento venne rivalutato da Ugo Foscolo (nei "Sepolcri") e da Leopardi (che nelle "Operette morali" si ispira alla struttura del suo dialogo).
Nel Novecento Galileo diventa un tema di dibattito in diversi campi. In campo religioso, papa Giovanni Paolo II cancella la sua condanna nel 1992. In campo filosofico, i filosofi della crisi della ragione lo criticano (credono che la tecnica abbia eliminato i valori tradizionali), mentre neopositivisti e marxisti lo elogiano per l'importanza data alla pratica.
In campo letterario, viene ammirato da Pirandello, Calvino e Brecht. Quest'ultimo però lo critica, ritenendolo responsabile della sottomissione degli intellettuali al potere politico - un dibattito ancora attuale sul ruolo dello scienziato nella società.
La rivalutazione di Galileo nell'elogio dell'intelletto umano della prima giornata del Dialogo riflette la sua convinzione: l'uomo può riconoscere i propri limiti ma anche superarli attraverso la conoscenza progressiva.
Eredità duratura: Galileo non è solo il padre del metodo scientifico, ma anche il simbolo dell'intellettuale che sfida il potere per la verità!