Lucia rivela la persecuzione e Renzo cerca giustizia
Troviamo Renzo e Agnese dispiaciuti perché Lucia non aveva rivelato loro il problema con Don Rodrigo. Finalmente Lucia spiega che il signorotto non è innamorato di lei, ma ha fatto una scommessa col cugino. La giovane, descritta come timorata di Dio, si era confidata solo con Fra Cristoforo che le aveva consigliato di affrettare le nozze senza dire nulla.
Alla notizia, Renzo si infuria e pensa di uccidere Don Rodrigo. Lucia però lo ferma subito, ricordandogli che "il Signore c'è anche per i poveri" e darà loro giustizia se manterranno un comportamento corretto. Qui emerge chiaramente il contrasto tra i due personaggi: Renzo cerca la giustizia umana, mentre Lucia confida nella giustizia divina.
Su suggerimento di Agnese, Renzo si reca dall'avvocato Azzeccagarbugli portando in dono quattro capponi. Già dal soprannome si intuisce che il suo modo di procedere non è limpido. Nello studio caotico, che simboleggia l'amministrazione della giustizia del '600, Renzo espone brevemente il caso, chiedendo se ci siano pene per chi minaccia un curato per impedire un matrimonio.
💡 Il nome "Azzeccagarbugli" non è casuale: Manzoni lo usa per rappresentare la corruzione e la confusione del sistema giudiziario dell'epoca.
L'avvocato, fraintendendo, crede che Renzo sia un "bravo" (un malvivente) che ha minacciato il curato, e gli offre protezione. Gli espone anche la sua morale: "all'avvocato bisogna raccontare le cose per filo e per segno, a noi poi bisogna imbrogliarle", evidenziando il sovvertimento della giustizia dell'epoca.