L'arrivo dell'angelo nocchiero
All'alba, mentre Dante e Virgilio riflettono sul cammino da intraprendere, appare sul mare una luce che si avvicina rapidamente. Dante la paragona a Marte rossastro del mattino, sottolineando la velocità con cui si muove da oriente.
Si tratta dell'angelo nocchiero, un essere divino che traghetta le anime destinate al Purgatorio dalla foce del Tevere fino all'isola. A differenza di Caronte nell'Inferno, l'angelo utilizza un vascello leggero e veloce, non ha bisogno di remi e si muove solo grazie alle sue ali, simbolo della sua natura divina.
Quando la barca approda sulla spiaggia, l'angelo benedice le anime con un segno della croce e queste si riversano sull'isola. Le anime appena arrivate chiedono informazioni a Dante e Virgilio su come raggiungere il monte, ma notano con stupore che Dante proietta un'ombra: è ancora vivo! Incuriosite, si accalcano attorno a lui come persone che si riuniscono intorno a un messaggero di buone notizie.
💡 Confronto interessante: L'angelo nocchiero rappresenta l'esatto opposto di Caronte. Mentre il demone infernale usa una barca pesante e remi, l'angelo si muove con leggerezza e grazia divina, senza strumenti terreni - un chiaro contrasto tra la pesantezza del peccato e la leggerezza della redenzione.