Charles Baudelaire: Vita e I Fiori del Male
Baudelaire nasce a Parigi nel 1821 in un'epoca di grandi cambiamenti (stesso anno di Flaubert, anno della morte di Napoleone). La sua vita è segnata dalla perdita precoce del padre e da relazioni familiari difficili che lo rendono introverso e ribelle.
Da giovane conduce una vita da dandy, scandalizzando la società con comportamenti trasgressivi e relazioni turbolente. La storia d'amore con Jeanne Duval, ballerina mulatta, rappresenta perfettamente la sua attrazione per l'esotismo e la figura della donna fatale. Scopre Edgar Allan Poe, che considera un poeta incompreso come lui.
Nel 1857 pubblica "I fiori del male", la sua opera principale che finisce sotto processo per immoralità. Quest'opera non è solo il capolavoro del Decadentismo, ma segna una svolta nella poesia moderna. Il titolo stesso è un ossimoro potente: unisce la bellezza dei fiori al concetto del male, simboleggiando l'impossibilità dell'uomo moderno di raggiungere l'innocenza.
L'opera è strutturata come un viaggio dell'anima in 6 sezioni: da "Spleen e ideale" (la tensione vana verso la purezza) fino a "La morte" (invocata come liberazione dal tedio esistenziale). I temi centrali sono la caduta spirituale, lo spleen (la noia esistenziale), e il conflitto eterno tra l'impulso verso Dio e l'attrazione verso Satana.
💡 Ricorda: Lo "spleen" è la parola chiave per capire Baudelaire - rappresenta quella noia profonda e il disagio permanente dell'uomo moderno che non riesce ad adattarsi al mondo reale.