"Guido, i' vorrei che tu e Lapo ed io": Un Esempio di Plazer Dantesco
Tra le Rime di Dante, il sonetto "Guido, i' vorrei che tu e Lapo ed io" si distingue come un esempio eccellente del genere letterario del plazer. Questa forma poetica, di origine provenzale, permette al poeta di esprimere i propri desideri e piaceri, fungendo da mezzo di evasione dalla realtà.
Definizione: Il plazer è un genere poetico provenzale in cui il poeta esprime ciò che desidera e gli piace fare.
Il sonetto si apre con Dante che si rivolge direttamente ai suoi amici, Guido Cavalcanti e Lapo Gianni, esprimendo il desiderio di un'avventura fantastica:
Quote: "Guido, i' vorrei che tu e Lapo ed io / fossimo presi per incantamento / e messi in un vasel, ch'ad ogni vento / per mare andasse al voler vostro e mio;"
Il poeta immagina un viaggio su una nave magica, simile a quella del mago Merlino, che li porterebbe ovunque desiderino, liberi da ogni ostacolo o preoccupazione. Questo desiderio di libertà e amicizia si estende anche alle loro amate:
Highlight: Dante menziona Monna Vanna, Monna Lagia e una terza donna, riferendosi alla sua amata in modo velato, rispettando i principi dell'amore cortese.
Il sonetto si conclude con l'auspicio che questo viaggio immaginario permetta loro di parlare d'amore e che tutti, sia i poeti che le loro dame, possano trovare contentezza in questa esperienza condivisa.
Esempio: L'uso dell'allegoria della nave magica rappresenta il desiderio di evasione e libertà del poeta.
Questo componimento non solo illustra la maestria poetica di Dante, ma offre anche uno sguardo intimo sulle sue amicizie e aspirazioni, rappresentando un perfetto esempio di come le Rime di Dante possano variare in tono e contenuto, spaziando dalla riflessione filosofica alla fantasia più leggera.