Il Male di Vivere e la Morte: L'Universalità del Dolore
Il male di vivere attraversa tutta la letteratura moderna. Leopardi elabora pessimismo storico e cosmico, Montale lo definisce esplicitamente in "Spesso il male di vivere ho incontrato". Saba in "Ulisse" presenta la vita come intrinsecamente dolorosa.
Anche gli antichi conoscevano questa sofferenza: Menandro crea il Misantropo, Leonida di Taranto descrive la vita come breve e inutile. Seneca scrive trattati per alleviare l'inquietudine umana (De tranquillitate animi, De vita beata).
I filosofi moderni approfondiscono il tema: Schopenhauer vede la vita come pendolo tra dolore e noia, Kierkegaard analizza angoscia e disperazione, Freud studia la scomposizione della personalità.
La morte corona questa riflessione esistenziale. Foscolo la commemora in "In morte del fratello Giovanni", Baudelaire la associa al decadimento, Pascoli la vede nascosta nella realtà quotidiana. Ungaretti la sperimenta in guerra, Quasimodo in "Ed è subito sera".
Nietzsche teorizza la "morte di Dio", Freud la lotta tra Eros e Thanatos. Gli inglesi Keats contrappone all'immortalità dell'arte, Owen la denuncia in guerra.
💡 Storia: Genocidi, Shoah, bombardamenti atomici dimostrano come il tema della morte attraversi tragicamente la storia del '900.