Il Rinascimento: L'Uomo al Centro del Mondo
Nel 1855, lo storico francese Jules Michelet definisce "Rinascimento" quel periodo straordinario della cultura italiana tra XV e XVI secolo. È l'epoca in cui l'uomo scopre di essere faber fortunae suae - artefice del proprio destino.
La laicizzazione dell'arte rivoluziona completamente la creatività: gli artisti non creano più solo per celebrare Dio, ma per se stessi e per amore della bellezza. Nascono i temi profani con soggetti storici e mitologici che popolano dipinti e sculture.
Il sistema della committenza e del mecenatismo trasforma l'arte in un investimento di prestigio. Principi e signori ospitano artisti nelle loro corti, finanziando capolavori che ancora oggi ci lasciano senza fiato: Brunelleschi, Donatello, Leonardo da Vinci, Michelangelo, Raffaello.
La ritrattistica diventa il genere di moda del periodo, mentre si sviluppano incredibilmente anche le arti decorative: orafi, tessitori, fabbri e cesellatori come Benvenuto Cellini creano oggetti di bellezza straordinaria.
Fatto interessante: Il superamento della crisi economica porta a maggiori investimenti artistici - quando l'economia va bene, fiorisce anche la cultura!