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Luigi XIV

7/6/2022

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Alla morte di Mazzarino, nel 1661, LUIGI XIV prese il potere e decise di
governare da solo. Adottò una POLITICA ASSOLUTISTICA, e infatti gli

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Alla morte di Mazzarino, nel 1661, LUIGI XIV prese il potere e decise di governare da solo. Adottò una POLITICA ASSOLUTISTICA, e infatti gli venne attribuita la frase "L'ETAT C'EST MOI" (lo Stato sono io); aveva quindi un potere incondizionato e niente e nessuno poteva limitarlo (il termine "assoluto" viene dal latino "Absolutus", letteralmente "sciolto" e significa libero da tutte le costrizioni esterne). Nel '600 vi era questa tendenza dell'Assolutismo (come avvenne con i Tudor in Inghilterra) mentre nel '700 si parla di DISPOTISMO, detto Illuminato perché questi sovrani si pongono come obiettivo la modernizzazione dello Stato attraverso delle riforme, come l'introduzione del Catasto, la chiusura dei collegi Gesuiti e l'obbligo dell'istruzione pubblica, le quali avevano però lo scopo di accrescere il potere dello Sovrano. Luigi si affidò ad un sistema politico diviso in Consigli: CONSIGLIO SUPERIORE presieduto dal Re e gestiva le faccende riguardanti la guerra e gli affari esteri, CONSIGLIO DEI DISPACCI che si occupava della corrispondenza proveniente dalle Province, CONSIGLIO DELLE PARTI che si occupava della Giustizia, CONSIGLIO DI STATO che controllava il territorio ed era formato principalmente dagli INTENDENTI, che erano gli occhi e le orecchie del re e garantivano la comunicazione fra il potere centrale e le province. - LUIGI XIV - Oltre ai consigli vi erano gli OFFICIERS, ovvero un ceto di burocrati locali con funzione amministrativa e che, insieme...

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Didascalia alternativa:

agli Intendenti dipendeva dal sovrano, ma gli Officiers godevano di una maggiore autonomia; poi c'erano i PARLAMENTI, che però non vanno collegati al Parlamento inglese, ma erano una sorte di ufficio addetto alla registrazione degli Editti Regi (il parlamento francese si chiama "Stati generali"). Tutti questi Organi Amministrativi formavano la BUROCRAZIA, Luigi IV si affidò anche ad un solo Ministro, Jean-Baptiste COLBERT, il quale gestiva le finanze; Colbert non apparteneva né al clero né alla nobiltà, ma era un Borghese (Luigi, infatti, odiava i nobili e fece di tutto per limitare il loro potere, in quanto, da piccolo, era rimasto traumatizzato dalla Fronda Parlamentare). Luigi XIV decise di stabilirsi fuori Parigi, per evitare problemi durante delle ipotetiche rivolte, e quindi fece costruire la REGGIA DI VERSAILLES. Questa Reggia divenne il simbolo della sua Potenza e Regalità. Questo palazzo è un grande esempio di Ingegneria Idraulica, in quanto le numerose piscine e fontane sono collegate alla Senna attraverso delle tubature, nonostante distino tra loro diversi chilometri. In un primo momento la Reggia era stata pensata semplicemente come una residenza occasionale del Sovrano, ma quando si trasferì lo seguirono anche i nobili più influenti di Parigi, che lasciandosi all'ozio e al gioco persero il loro potere ed era proprio lo scopo di Luigi. Oltre al maestoso giardino, nella Reggia è famosa la "Galleria degli Specchi", oltre che tutti gli intarsi e riferimenti in oro della Reggia e gli ornamenti con immagini di Apollo. Luigi XIV prese l'Appellativo di "RE SOLE" nel 1653, dopo che, in occasione di una festa a corte, si presentò con un costume preziosissimo raffigurante Apollo e con un Sole ricamato sul Corpetto; Luigi stesso promosse la diffusione di questo soprannome, in quanto rappresentava simbolicamente il fatto che non voleva essere contraddetto dato che era al di sopra di tutto e di tutti. Riguardo la QUESTIONE RELIGIOSA, Luigi XIV nel 1685 emanò l'EDITTO DI FONTAINBLEAU che revocava la libertà di culto e tutti gli altri diritti concessi con l'Editto di Nantes; obbligò così tutti gli ugonotti a convertirsi al Cattolicesimo. Egli, infatti, odiava gli ugonotti, soprattutto perché questa religione si diffuse principalmente tra la nobiltà francese. Più di 200.000 Francesi, quindi, furono costretti a emigrare e furono accolti nelle Province Unite e soprattutto in Prussia, dove contribuirono molto all'incremento economico del Paese essendo la Parte Attiva del Ceto Medio (soprattutto commercianti) e di conseguenza la Francia si ritrovò con minore mano d'opera e genialità. Un altro impedimento per Luigi XIV fu la Chiesa, dato che non sopportava il potere dei vescovi e quindi pose le diocesi e i monasteri sotto il controllo di famiglie vicine al Re, per poter controllare al meglio il territorio. Allora, Luigi XIV emanò la REGALE, una serie di diritti regi su alcune diocesi, in base ai quali, alla morte di un vescovo, tutti i beni della diocesi passavano nelle mani dello Stato, nel frattempo che veniva nominato un altro vescovo. Questo fatto turbò molto Roma e ci fu uno scontro che giunse a una sorta di compromesso nel 1693, quando Papa Innocenzo XII fu costretto a concedere a Luigi l'estensione delle Regales su tutto il territorio francese a patti che l'alleanza tra Chiesa e Francia rimanesse consolidata. La maggior parte dei vescovi francesi, infatti, era più dalla parte del sovrano che del Papa, in quanti volevano creare una Chiese Gallicana, diventando autonomi dalla Chiesa di Roma (si può notare questa volontà sin dalla Cattività Avignonese). Un altro nemico per il re furono i GIANSENISTI, i quali predicavano un Cristianesimo puro e fedele al messaggio d'amore cristiano; si presentavano come coloro che difendevano i valori e i principi cristiani, soprattutto dal punto di vista etico, infatti avevano costumi e atteggiamenti più stoici. La loro sede era l'Abbazia Cistercense di Port Royal, dove risiedevano vari studiosi, tra cui Blaise Pascal, e possiamo dire che incerto senso tutta la cultura francese si riunì in quel luogo. Questo fatto scatenò l'ira di Luigi XIV, tant'è vero che fece incendiare Port Royal, proprio come fece perseguitare tutte quelle persone che erano il segno della genialità e non erano "addomesticate" alla ragione di Stato e quindi avrebbero offuscato la sua figura. Luigi si fece influenzare, però, dai Gesuiti, i quali costituirono il culto del Sacro Cuore di Gesù, con l'intento di legarlo alla sacralità del potere monarchico. Principalmente, Luigi XIV si fece influenzare da COLBERT, il suo unico ministro. Famosa è la sua Politica Economica, definita in seguito MERCANTILISMO (oggi viene chiamato "Protezionismo", ma nell'Età Fascista "Autarchia", voluta da Mussolini, e il suo opposto è il "Liberismo"), secondo cui la ricchezza di uno stato consiste nella circolazione di liquidità e per arrivare a questi bisognava promuovere le attività commerciali, potenziando strade e canali, e le attività artigianali e quindi ciò voleva significare che la Francia doveva potenziare tutte le attività manufatturiere del territorio a discapito delle importazioni dall'estero, le quali significavano pagare dazi che causavano l'impoverimento delle casse dello Stato. Quindi il denaro non doveva uscire dalla Francia, ma doveva circolare all'interno del Paese, a partire dalla lavorazione delle materie prime. La Francia così divenne famosa in tutto il mondo in questo periodo per le sue produzioni di lusso, come per esempio gli arazzi. Colbert potenziò anche il commercio con l'Oriente, fondando apposite società, come la Compagnia Francese delle Indie Orientali e quella del Levante (copiando così il Modello delle Compagnie Inglese nate sotto Elisabetta 1); queste compagnie, quindi, avevano il monopolio su alcuni prodotti e pagavano delle Tasse allo Stato. Colbert introdusse anche provvedimenti che imponevano ai ceti privilegiati di pagare tasse più elevate, in modo tale da riempire le casse dello Stato e finanziare le azioni militari; introdusse infatti la CAPITAZIONE che era un'imposta che tutti i cittadini dovevano pagare, ma variava in base al rango sociale; introdusse anche la DECIMA REALE, pagata solo dai grandi proprietari fondiari. Nel 1667 diede inizio ad un nuovo conflitto con la Spagna, non puntando però alla Penisola Iberica, ma ai Paesi Bassi Meridionali, che erano sotto il suo controllo. Principalmente attaccò l'Olanda, in quanto voleva impossessarsi di quel paese così tanto ricco; l'Olanda, però, si coalizzò con l'Inghilterra e la Svezia e insieme fermarono l'espansione francese verso la Manica. Gli Olandesi, per difendersi, aprirono le numerose dighe presenti sul territorio, in modo tale da arretrare l'avanzata ed effettivamente funzionò. Luigi XIV non si fermò e conquisto la Francia Contea, l'Alsazia e Strasburgo e quando nel 1688 invase il Palatinato, quindi il cuore dell'Impero, i soldati francesi saccheggiarono e devastarono il territorio. Allora l'Impero, per fermare il disegno aggressivo ed egemonico di Luigi, creò una coalizione antifrancese con l'Inghilterra, l'Olanda, la Spagna e la Svezia e lo scontro terminò nel 1697 con la Pace di Ryswijk. Durante il suo regno, Luigi XIV fece indebitare la Francia sia per via della Reggia di Versailles, sia per le numerose guerre che intraprese. Alla crisi economica si aggiunse una carestia nel 1709, causata da una ondata di freddo calata sul continente Europeo. Tutto ciò creò tensioni sociali. Anche gli intellettuali iniziarono a dubitare del potere del Re Sole; tra questi c'era Francois de Solignac de La Mothre-Fénelon che venne bandito dalla corte dopo aver pubblicato "Le avventure di Telemaco", in cui criticava le azioni del sovrano. Anche Pierre Bayle, un pensatore ugonotto, che fu costretto a rifugiarsi nei Paesi Bassi dopo la revoca dell'Editto di Nantes, scrisse delle sue idee contrarie al sovrano nel Dizionario storico-critico. Dato che il debito creato non venne mai risanato, nel 1789 scoppiò la Rivoluzione Francese. Luigi XIV morì nel 1715 e gli successe LUIGI D'ANGIO', figlio del "Gran Delfino di Francia", il primogenito del re Sole era morto pochi anni prima (Luigi D'Angiò aveva solo 5 anni quando salì al trono).