Durante il periodo dell'evoluzione economica basso medioevo, l'Europa attraversò profondi cambiamenti sociali ed economici che trasformarono la società medievale. La ripresa demografica e l'aumento della produzione agricola portarono alla nascita di nuovi centri urbani e allo sviluppo del commercio. Le città divennero il fulcro di intense attività mercantili e artigianali, favorendo la nascita della borghesia e arti corporative. Questa nuova classe sociale, composta da mercanti, artigiani e banchieri, acquisì sempre maggiore importanza economica e politica.
Le istituzioni politiche comuni medievali si svilupparono proprio in questo contesto di rinnovamento. I Comuni medievali rappresentarono una forma di autogoverno cittadino, dove la borghesia emergente poteva partecipare attivamente alla vita politica. Le corporazioni di arti e mestieri regolavano minuziosamente la produzione e il commercio, garantendo la qualità dei prodotti e proteggendo gli interessi dei loro membri. Queste organizzazioni professionali erano fondamentali per la formazione dei giovani attraverso il sistema dell'apprendistato e contribuivano alla vita sociale della città attraverso opere di beneficenza e assistenza reciproca.
Il sistema economico si trasformò profondamente con l'introduzione di nuove tecniche agricole, l'uso della moneta nelle transazioni commerciali e lo sviluppo di strumenti finanziari innovativi come le lettere di cambio. Le fiere internazionali divennero luoghi cruciali per lo scambio di merci e la creazione di reti commerciali che collegavano diverse regioni europee. Questo periodo vide anche la nascita delle prime banche e il perfezionamento di tecniche contabili che resero possibile la gestione di attività commerciali sempre più complesse. La società medievale si trasformò così da un sistema prevalentemente rurale e feudale a uno più dinamico e urbanizzato, ponendo le basi per lo sviluppo economico dei secoli successivi.