Giovanni Giolitti e le Prime Riforme (1903-1906)
Giovanni Giolitti arriva al potere nel 1903 come un vero rivoluzionario della politica italiana. Era un maestro del trasformismo - sapeva barcamenarsi tra destra e sinistra per ottenere quello che voleva. Alcuni lo chiamavano "dittatore parlamentare", altri lo consideravano un innovatore.
La sua prima mossa? Proporre al leader socialista Filippo Turati di entrare nel governo! Anche se i socialisti rifiutarono (erano divisi tra riformisti e massimalisti), il messaggio era chiaro: Giolitti voleva dialogare con il mondo del lavoro.
Ma ecco il suo "doppio volto": al Nord introduceva riforme progressive come la riduzione dell'orario di lavoro a 10 ore e la tolleranza verso gli scioperi. Al Sud, invece, usava metodi più conservatori, repressione e persino corruzione per ottenere voti.
Nel 1904 tentò la statalizzazione delle ferrovie per unificare il sistema di trasporti. Quando non ottenne il supporto necessario, si dimise strategicamente - una mossa che ripeterà spesso nella sua carriera.
Ricorda: Giolitti credeva che le rivolte nascevano solo quando i lavoratori non avevano modi legali per protestare!