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1113

14 dic 2025

17 pagine

Filippo II di Macedonia, Alessandro Magno e l'Età Ellenistica: Appunti di Storia

E

Elena

@lenahiara_expz

La crisi del IV secolo a.C. segna un momento di... Mostra di più

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SPARTA E TEBE
Instabilità politica in tutto il IV secolo a.c. a causa della guerra del
Peloponneso. La guerra:
1. Mise a nudo le contraddizi

Sparta e Tebe: Il Crollo delle Potenze Greche

Dopo la guerra del Peloponneso, la Grecia era in ginocchio. La sconfitta di Atene aveva rivelato tutte le debolezze del sistema delle poleis - ogni città voleva restare indipendente e nessuna riusciva davvero a unificare il mondo greco.

Sparta vinse la guerra ma non riuscì a creare un vero impero. Le città alleate di Atene non sopportavano più di essere dominate e volevano la propria autonomia. Nel frattempo, due nuove minacce si affacciavano: la Persia tornava interessata al mar Egeo e la Macedonia stava diventando sempre più potente.

Ad Atene, dopo la sconfitta, furono instaurati i Trenta Tiranni nel 404 a.C. Questi oligarchi dovevano riformare la democrazia, ma in realtà instaurarono una dittatura. Per fortuna durò poco: nel 403 a.C. il generale Trasibulo li cacciò e restaurò la democrazia.

💡 Ricorda: I Trenta Tiranni rappresentano il tentativo spartano di controllare Atene dall'interno, ma il fallimento dimostra quanto fosse forte l'attaccamento degli ateniesi alla democrazia.

SPARTA E TEBE
Instabilità politica in tutto il IV secolo a.c. a causa della guerra del
Peloponneso. La guerra:
1. Mise a nudo le contraddizi

L'Egemonia Spartana e i Conflitti con la Persia

Sparta aveva un problema: durante la guerra aveva promesso alla Persia di cedere le città greche della Ionia, ma ora voleva riprenderle. L'occasione arrivò quando due fratelli persiani, Ciro il Giovane e Artaserse, si contesero il trono.

Gli spartani appoggiarono Ciro, ma le cose andarono male. Ciro morì nella battaglia di Cunassa nel 401 a.C., e i mercenari greci dovettero tornare a casa in una marcia disperata che Senofonte racconta nell'Anabasi.

La situazione peggiorò quando Artaserse si alleò con Atene per fermare Sparta. Nel 394 a.C. la flotta persiana distrusse quella spartana a Cnido. Sparta fu costretta a firmare la Pace di Antalcida (386 a.C.): dovette cedere le città ioniche alla Persia e sciogliere tutte le leghe.

Questa pace fece infuriare i greci, e Atene nel 378 a.C. fondò una nuova Lega di Delo per tornare protagonista.

💡 Punto chiave: La Pace di Antalcida dimostra come la Persia fosse tornata ad essere l'ago della bilancia nella politica greca.

SPARTA E TEBE
Instabilità politica in tutto il IV secolo a.c. a causa della guerra del
Peloponneso. La guerra:
1. Mise a nudo le contraddizi

Tebe e la Fine dell'Egemonia Spartana

Tebe decise di ribellarsi a Sparta organizzando una Lega beotica sotto la guida di due grandi condottieri: Pelopida ed Epaminonda. Sparta non poteva permetterlo e nel 371 a.C. inviò un esercito per sciogliere la Lega.

A Leuttra, Epaminonda inventò una tattica rivoluzionaria: rafforzò l'ala sinistra con 300 soldati scelti e dispose l'esercito in formazione obliqua. Fu un disastro per Sparta: la sua fanteria invincibile subì perdite gravissime.

La battaglia di Leuttra cambiò tutto. Gli iloti e altre popolazioni oppresse si ribellarono contro Sparta, che da quel momento ebbe un ruolo marginale nella storia greca. Tebe divenne la nuova potenza dominante.

Ma l'egemonia tebana durò poco. Nel 362 a.C., a Mantinea, Sparta e Atene si allearono contro Tebe. Nella battaglia morì Epaminonda, e Tebe perse la sua guida più importante. La Grecia si ritrovò senza una polis dominante, preparando il terreno per l'ascesa della Macedonia.

💡 Da ricordare: La tattica obliqua di Epaminonda influenzerà anche Alessandro Magno nelle sue future conquiste.

SPARTA E TEBE
Instabilità politica in tutto il IV secolo a.c. a causa della guerra del
Peloponneso. La guerra:
1. Mise a nudo le contraddizi

Filippo II di Macedonia: L'Ascesa di una Nuova Potenza

La Macedonia era una regione montuosa nel nord della Grecia, considerata quasi barbara dai greci "veri". Non aveva città importanti, solo contadini e un'aristocrazia guerriera guidata da un re che era più un capo militare che un sovrano assoluto.

Nel V secolo molti macedoni si erano avvicinati alla cultura greca. Il re Archelao aveva trasformato Pella, la capitale, in un centro culturale importante. Mentre le poleis greche si indebolivano nel IV secolo, la Macedonia si rafforzava.

Filippo II divenne re nel 359 a.C. Da giovane era stato ostaggio a Tebe, dove aveva studiato le tattiche militari di Epaminonda. Una volta sul trono, rivoluzionò l'esercito macedone: dotò i soldati di sarisse (lance lunghe fino a sei metri) e affiancò alla fanteria squadre di cavalieri.

Questa "macchina da guerra" permise a Filippo di conquistare rapidamente gran parte dei Balcani e le ricche miniere d'oro della Tracia. Ma fu anche abile diplomaticamente: si presentava alle poleis greche non come uno straniero, ma come un alleato e protettore della grecità.

💡 Aspetto cruciale: Le sarisse macedoni davano un vantaggio decisivo in battaglia, permettendo di tenere i nemici a distanza maggiore rispetto alle lance tradizionali.

SPARTA E TEBE
Instabilità politica in tutto il IV secolo a.c. a causa della guerra del
Peloponneso. La guerra:
1. Mise a nudo le contraddizi

Lo Scontro con Atene e la Fine delle Poleis Libere

Filippo trovò l'occasione perfetta per intervenire in Grecia: alcune città avevano saccheggiato il santuario di Delfi. Nel 346 a.C. scese con le sue truppe presentandosi come difensore del santuario nella cosiddetta "guerra sacra", conquistando il controllo di Focide e Beozia.

Ad Atene si formarono due fazioni. I pacifisti come Isocrate vedevano in Filippo un benefattore che poteva unire i greci contro il nemico tradizionale: la Persia. I radicali guidati da Demostene capirono invece il pericolo: nelle celebri Filippiche denunciò le vere intenzioni di Filippo.

Demostene riuscì a compattare gli ateniesi e a convincere Tebe ad allearsi con Atene. Ma era troppo tardi: nel 338 a.C. a Cheronea, la falange macedone guidata dal diciottenne Alessandro (figlio di Filippo) sbaragliò le truppe greche.

Quella data segna la fine dell'epoca delle poleis libere. Filippo costrinse tutte le città greche ad aderire alla Lega di Corinto, formalmente un'alleanza ma di fatto un controllo macedone. Il progetto era una grande spedizione contro la Persia, ma Filippo fu assassinato nel 336 a.C. Al trono salì Alessandro, a soli 20 anni.

💡 Data fondamentale: Il 338 a.C. (battaglia di Cheronea) segna la fine dell'indipendenza greca e l'inizio dell'era ellenistica.

SPARTA E TEBE
Instabilità politica in tutto il IV secolo a.c. a causa della guerra del
Peloponneso. La guerra:
1. Mise a nudo le contraddizi

Alessandro Magno: L'Inizio delle Conquiste

Alessandro aveva ricevuto un'educazione straordinaria: il suo maestro era stato Aristotele, che gli aveva trasmesso l'amore per Omero e la cultura greca. Ma Alessandro possedeva anche carisma, coraggio e un'abilità strategica fuori dal comune che lo resero l'idolo dell'esercito.

Quando alcune città greche tentarono di ribellarsi dopo la morte di Filippo, Alessandro reagì duramente. Nel 335 a.C. espugnò Tebe e la distrusse completamente: tutti gli abitanti furono venduti come schiavi e la città rasa al suolo. Fu un esempio terrificante che spense ogni velleità di ribellione.

La spedizione contro la Persia iniziò nella primavera del 334 a.C. Alessandro attraversò l'Ellesponto con un esercito misto di greci e macedoni, ma il comando era saldamente in mani macedoni. Non portò solo soldati: c'erano anche scienziati, medici, storici e filosofi.

La prima vittoria arrivò subito, presso il fiume Granico in Frigia. Le poleis della Ionia furono liberate dal dominio persiano. In questa fase si colloca un episodio leggendario: a Gordio, Alessandro tagliò con la spada il famoso nodo gordiano, dimostrando simbolicamente la sua volontà di dominare l'Asia.

💡 Dettaglio importante: Alessandro volle dare alla sua spedizione anche un significato culturale e scientifico, non solo militare.

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Peloponneso. La guerra:
1. Mise a nudo le contraddizi

Le Grandi Battaglie e la Caduta dell'Impero Persiano

Nel 333 a.C. avvenne lo scontro decisivo: a Isso, in Cilicia, l'esercito persiano completo sotto Dario III affrontò i macedoni. La battaglia rimase incerta fino alla carica della cavalleria greca guidata da Alessandro, che arrivò quasi a catturare il Gran Re. Dario fuggì, abbandonando tesoro e famiglia.

Invece di inseguire Dario, Alessandro preferì conquistare le regioni costiere. Attraversò Siria e Fenicia, espugnando dopo un lungo assedio la città di Tiro, che venne rasa al suolo. Nel 332 a.C. penetrò in Egitto dove fu accolto come liberatore e fondò Alessandria.

Dario tentò una mossa diplomatica: propose di dividere l'impero, lasciando ad Alessandro tutti i territori conquistati. Ma Alessandro rifiutò la pace - voleva tutto. Lo scontro finale avvenne a Gaugamela nel 331 a.C.: vittoria completa dei macedoni.

Alessandro conquistò Susa e Persepoli, le capitali persiane. Nel 330 a.C. Dario fu ucciso da un satrapo: con lui cessò di esistere l'impero persiano che aveva dominato l'Oriente per due secoli.

💡 Svolta storica: La battaglia di Gaugamela non solo distrusse l'impero persiano, ma aprì ad Alessandro la strada verso l'India e l'estremo Oriente.

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Peloponneso. La guerra:
1. Mise a nudo le contraddizi

Le Conquiste Orientali e il Progetto di Integrazione

Alessandro non si fermò. Continuò a spingersi verso oriente attraverso l'altopiano iranico, l'attuale Afghanistan, fino al Kashmir, arrivando quasi ai confini della Cina. Ovunque fondava città chiamate Alessandria, colonizzate dai suoi soldati.

Scese poi verso la valle dell'Indo, dove nel 326 a.C. sconfisse il re indiano Poro in una battaglia terribile. Ma l'esercito, stremato dopo migliaia di chilometri, si rifiutò di proseguire. Alessandro dovette tornare a Babilonia, dove stabilì la sua capitale.

Il regno era immenso e Alessandro capì che non poteva essere governato solo da greci e macedoni. Il suo progetto rivoluzionario era favorire la fusione tra conquistatori e conquistati: promosse matrimoni misti, sposò una nobile orientale (Rosanne) e rispettò tradizioni e religioni locali.

Ma Alessandro iniziò anche a comportarsi come un monarca orientale, pretendendo che i generali macedoni si inchinassero secondo la proskynesis orientale. Questo comportamento, estraneo alla mentalità greca, scatenò diverse congiure. Il progetto fu stroncato dalla morte prematura di Alessandro a 33 anni nel 323 a.C. a Babilonia.

💡 Visione rivoluzionaria: Il progetto di integrazione di Alessandro era secoli in anticipo sui tempi e avrebbe potuto cambiare la storia del mondo antico.

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Peloponneso. La guerra:
1. Mise a nudo le contraddizi

I Regni Ellenistici: La Divisione dell'Impero

Alessandro morì senza eredi chiari: la moglie Rosanne era incinta. Affidò il sigillo reale al generale Perdicca, ma tutti i comandanti che lo avevano seguito tramavano per ereditare il potere. Iniziò così la lotta tra i diadochi (successori).

Perdicca e la famiglia di Alessandro furono presto eliminati. Le guerre tra i diadochi durarono più di vent'anni, ma nessuno riuscì a prevalere completamente. La politica di integrazione etnica fu rapidamente abbandonata: i funzionari persiani furono sostituiti con greci e macedoni.

Attorno al 300 a.C. l'impero si divise definitivamente in monarchie ellenistiche indipendenti:

  • Regno di Macedonia (il meno prospero)
  • Regno di Siria (il più vasto)
  • Regno d'Egitto (il più ricco)
  • Regno di Pergamo
  • Regno di Battriana

Questi regni svilupparono storie autonome per circa due secoli, fino all'ascesa di Roma. L'ultimo regno ellenistico (l'Egitto) cessò di esistere nel 30 a.C. con la morte di Cleopatra.

💡 Eredità duratura: Anche se diviso, l'impero di Alessandro diffuse la cultura greca fino all'India, creando la civiltà ellenistica che influenzerà l'intero mondo antico.

SPARTA E TEBE
Instabilità politica in tutto il IV secolo a.c. a causa della guerra del
Peloponneso. La guerra:
1. Mise a nudo le contraddizi

I Principali Regni Ellenistici

Il Regno di Macedonia era il meno prospero dei regni ellenistici. Non aveva grandi risorse economiche e doveva fronteggiare le invasioni dei Galati (popoli celtici) dai Balcani. In Grecia i sentimenti antimacedoni si intensificarono: molte poleis si organizzarono nella Lega etolica (Grecia centrale) e Lega achea (Peloponneso).

Quando morì Alessandro, Demostene tentò un'ultima ribellione, ma il generale Antipatro la soffocò abolendo la democrazia ateniese. Demostene si suicidò per non finire nelle mani macedoni. Dopo una serie di guerre, il potere passò ad Antigono nel 276 a.C., che fondò la dinastia degli Antigonidi.

Il Regno di Siria fu fondato dal generale Seleuco e comprendeva la maggior parte delle conquiste asiatiche di Alessandro. Per controllare questi immensi territori, i greci intrapresero una massiccia colonizzazione fondando decine di città, tra cui Antiochia e Seleucia.

Tuttavia l'organizzazione si rivelò fragile: molte province si staccarono dal governo centrale, soprattutto ai confini orientali dove le popolazioni persiane iniziarono a organizzarsi in quello che sarebbe diventato l'impero dei Parti.

💡 Lezione importante: L'enormità dei territori conquistati da Alessandro rese impossibile mantenere unito l'impero - la frammentazione era inevitabile.



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Recensioni dei nostri utenti. Ci adorano - e anche tu, vedrai .

4.9/5

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4.8/5

Google Play

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Stefano S

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Anastasia

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Greenlight Bonnie

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Aurora

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Martina

utente iOS

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Chiara

utente IOS

Questa app è una delle migliori, nient’altro da dire.

Andrea

utente iOS

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Stefano S

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Questa applicazione è davvero grande! Ci sono tantissimi appunti e aiuti con lo studio [...]. La mia materia problematica, per esempio, è il francese e l'app ha così tante opzioni per aiutarmi. Grazie a questa app ho migliorato il mio francese. La consiglio a tutti.

Samantha Klich

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Anna

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È bellissima questa app, la adoro. È utilissima per lo studio e mi aiuta molto, anzi moltissimo, ma soprattutto mi aiutano molto i quiz, per memorizzare anche quello che non sapevo

Anastasia

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Fantastica per qualsiasi materia avere gli appunti anche di altre persone è molto utile perchè posso confrontarmi e vedere come migliorarmi. con i quiz riesco ad apprendere al meglio.

Francesca

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moooolto utile,gli appunti sono belli e funzionanti,schoolGPT da dei consigli formidabili!!

Marianna

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L'applicazione è semplicemente fantastica! Tutto ciò che devo fare è inserire l'argomento nella barra di ricerca e ottengo la risposta molto velocemente. Non devo guardare 10 video di YouTube per capire qualcosa, quindi risparmio tempo. Consigliatissima!

Sudenaz Ocak

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A scuola andavo malissimo in matematica, ma grazie a questa applicazione ora vado meglio. Vi sono molto grato per aver creato questa app.

Greenlight Bonnie

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Knowunity è un applicazione fantastica,considerando che ha degli schemi veramente molto carini e sfiziosi e che ci sono dei quiz,oltre al fatto che questa cosa dell intelligenza artificiale "school gpt" è almeno per me molto utile, perché a differenza di Chatgpt ti da le spiegazioni, ti spiega ciò che non è chiaro! Posso studiare più velocemente tramite gli schemi e che posso pubblicare io stessa gli schemi è una funzione utilissima per gli altri studenti. Knowunity è PERFETTA

Aurora

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L’app funziona benissimo e puoi trovare qualsiasi tipo di informazione. Non ho l’abbonamento ma la parte gratuita è sufficiente per uno studio approfondito.

Martina

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in questi ultimi mesi di scuola dove il tempo è ormai poco, mi sta aiutando molto perché piuttosto che farmi io gli schemi su quello che leggo sul libro guardo questi già fatti e li uso come ripasso piuttosto che rileggermi tutto il libro

Chiara

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Questa app è una delle migliori, nient’altro da dire.

Andrea

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Storia

1113

14 dic 2025

17 pagine

Filippo II di Macedonia, Alessandro Magno e l'Età Ellenistica: Appunti di Storia

E

Elena

@lenahiara_expz

La crisi del IV secolo a.C. segna un momento di svolta nella storia greca. Dopo la devastante guerra del Peloponneso, le poleis si ritrovano frammentate e vulnerabili, aprendo la strada all'ascesa della Macedonia e alle conquiste di Alessandro Magno.

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Sparta e Tebe: Il Crollo delle Potenze Greche

Dopo la guerra del Peloponneso, la Grecia era in ginocchio. La sconfitta di Atene aveva rivelato tutte le debolezze del sistema delle poleis - ogni città voleva restare indipendente e nessuna riusciva davvero a unificare il mondo greco.

Sparta vinse la guerra ma non riuscì a creare un vero impero. Le città alleate di Atene non sopportavano più di essere dominate e volevano la propria autonomia. Nel frattempo, due nuove minacce si affacciavano: la Persia tornava interessata al mar Egeo e la Macedonia stava diventando sempre più potente.

Ad Atene, dopo la sconfitta, furono instaurati i Trenta Tiranni nel 404 a.C. Questi oligarchi dovevano riformare la democrazia, ma in realtà instaurarono una dittatura. Per fortuna durò poco: nel 403 a.C. il generale Trasibulo li cacciò e restaurò la democrazia.

💡 Ricorda: I Trenta Tiranni rappresentano il tentativo spartano di controllare Atene dall'interno, ma il fallimento dimostra quanto fosse forte l'attaccamento degli ateniesi alla democrazia.

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Sparta aveva un problema: durante la guerra aveva promesso alla Persia di cedere le città greche della Ionia, ma ora voleva riprenderle. L'occasione arrivò quando due fratelli persiani, Ciro il Giovane e Artaserse, si contesero il trono.

Gli spartani appoggiarono Ciro, ma le cose andarono male. Ciro morì nella battaglia di Cunassa nel 401 a.C., e i mercenari greci dovettero tornare a casa in una marcia disperata che Senofonte racconta nell'Anabasi.

La situazione peggiorò quando Artaserse si alleò con Atene per fermare Sparta. Nel 394 a.C. la flotta persiana distrusse quella spartana a Cnido. Sparta fu costretta a firmare la Pace di Antalcida (386 a.C.): dovette cedere le città ioniche alla Persia e sciogliere tutte le leghe.

Questa pace fece infuriare i greci, e Atene nel 378 a.C. fondò una nuova Lega di Delo per tornare protagonista.

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Tebe e la Fine dell'Egemonia Spartana

Tebe decise di ribellarsi a Sparta organizzando una Lega beotica sotto la guida di due grandi condottieri: Pelopida ed Epaminonda. Sparta non poteva permetterlo e nel 371 a.C. inviò un esercito per sciogliere la Lega.

A Leuttra, Epaminonda inventò una tattica rivoluzionaria: rafforzò l'ala sinistra con 300 soldati scelti e dispose l'esercito in formazione obliqua. Fu un disastro per Sparta: la sua fanteria invincibile subì perdite gravissime.

La battaglia di Leuttra cambiò tutto. Gli iloti e altre popolazioni oppresse si ribellarono contro Sparta, che da quel momento ebbe un ruolo marginale nella storia greca. Tebe divenne la nuova potenza dominante.

Ma l'egemonia tebana durò poco. Nel 362 a.C., a Mantinea, Sparta e Atene si allearono contro Tebe. Nella battaglia morì Epaminonda, e Tebe perse la sua guida più importante. La Grecia si ritrovò senza una polis dominante, preparando il terreno per l'ascesa della Macedonia.

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La Macedonia era una regione montuosa nel nord della Grecia, considerata quasi barbara dai greci "veri". Non aveva città importanti, solo contadini e un'aristocrazia guerriera guidata da un re che era più un capo militare che un sovrano assoluto.

Nel V secolo molti macedoni si erano avvicinati alla cultura greca. Il re Archelao aveva trasformato Pella, la capitale, in un centro culturale importante. Mentre le poleis greche si indebolivano nel IV secolo, la Macedonia si rafforzava.

Filippo II divenne re nel 359 a.C. Da giovane era stato ostaggio a Tebe, dove aveva studiato le tattiche militari di Epaminonda. Una volta sul trono, rivoluzionò l'esercito macedone: dotò i soldati di sarisse (lance lunghe fino a sei metri) e affiancò alla fanteria squadre di cavalieri.

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Filippo trovò l'occasione perfetta per intervenire in Grecia: alcune città avevano saccheggiato il santuario di Delfi. Nel 346 a.C. scese con le sue truppe presentandosi come difensore del santuario nella cosiddetta "guerra sacra", conquistando il controllo di Focide e Beozia.

Ad Atene si formarono due fazioni. I pacifisti come Isocrate vedevano in Filippo un benefattore che poteva unire i greci contro il nemico tradizionale: la Persia. I radicali guidati da Demostene capirono invece il pericolo: nelle celebri Filippiche denunciò le vere intenzioni di Filippo.

Demostene riuscì a compattare gli ateniesi e a convincere Tebe ad allearsi con Atene. Ma era troppo tardi: nel 338 a.C. a Cheronea, la falange macedone guidata dal diciottenne Alessandro (figlio di Filippo) sbaragliò le truppe greche.

Quella data segna la fine dell'epoca delle poleis libere. Filippo costrinse tutte le città greche ad aderire alla Lega di Corinto, formalmente un'alleanza ma di fatto un controllo macedone. Il progetto era una grande spedizione contro la Persia, ma Filippo fu assassinato nel 336 a.C. Al trono salì Alessandro, a soli 20 anni.

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Quando alcune città greche tentarono di ribellarsi dopo la morte di Filippo, Alessandro reagì duramente. Nel 335 a.C. espugnò Tebe e la distrusse completamente: tutti gli abitanti furono venduti come schiavi e la città rasa al suolo. Fu un esempio terrificante che spense ogni velleità di ribellione.

La spedizione contro la Persia iniziò nella primavera del 334 a.C. Alessandro attraversò l'Ellesponto con un esercito misto di greci e macedoni, ma il comando era saldamente in mani macedoni. Non portò solo soldati: c'erano anche scienziati, medici, storici e filosofi.

La prima vittoria arrivò subito, presso il fiume Granico in Frigia. Le poleis della Ionia furono liberate dal dominio persiano. In questa fase si colloca un episodio leggendario: a Gordio, Alessandro tagliò con la spada il famoso nodo gordiano, dimostrando simbolicamente la sua volontà di dominare l'Asia.

💡 Dettaglio importante: Alessandro volle dare alla sua spedizione anche un significato culturale e scientifico, non solo militare.

SPARTA E TEBE
Instabilità politica in tutto il IV secolo a.c. a causa della guerra del
Peloponneso. La guerra:
1. Mise a nudo le contraddizi

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Le Grandi Battaglie e la Caduta dell'Impero Persiano

Nel 333 a.C. avvenne lo scontro decisivo: a Isso, in Cilicia, l'esercito persiano completo sotto Dario III affrontò i macedoni. La battaglia rimase incerta fino alla carica della cavalleria greca guidata da Alessandro, che arrivò quasi a catturare il Gran Re. Dario fuggì, abbandonando tesoro e famiglia.

Invece di inseguire Dario, Alessandro preferì conquistare le regioni costiere. Attraversò Siria e Fenicia, espugnando dopo un lungo assedio la città di Tiro, che venne rasa al suolo. Nel 332 a.C. penetrò in Egitto dove fu accolto come liberatore e fondò Alessandria.

Dario tentò una mossa diplomatica: propose di dividere l'impero, lasciando ad Alessandro tutti i territori conquistati. Ma Alessandro rifiutò la pace - voleva tutto. Lo scontro finale avvenne a Gaugamela nel 331 a.C.: vittoria completa dei macedoni.

Alessandro conquistò Susa e Persepoli, le capitali persiane. Nel 330 a.C. Dario fu ucciso da un satrapo: con lui cessò di esistere l'impero persiano che aveva dominato l'Oriente per due secoli.

💡 Svolta storica: La battaglia di Gaugamela non solo distrusse l'impero persiano, ma aprì ad Alessandro la strada verso l'India e l'estremo Oriente.

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Le Conquiste Orientali e il Progetto di Integrazione

Alessandro non si fermò. Continuò a spingersi verso oriente attraverso l'altopiano iranico, l'attuale Afghanistan, fino al Kashmir, arrivando quasi ai confini della Cina. Ovunque fondava città chiamate Alessandria, colonizzate dai suoi soldati.

Scese poi verso la valle dell'Indo, dove nel 326 a.C. sconfisse il re indiano Poro in una battaglia terribile. Ma l'esercito, stremato dopo migliaia di chilometri, si rifiutò di proseguire. Alessandro dovette tornare a Babilonia, dove stabilì la sua capitale.

Il regno era immenso e Alessandro capì che non poteva essere governato solo da greci e macedoni. Il suo progetto rivoluzionario era favorire la fusione tra conquistatori e conquistati: promosse matrimoni misti, sposò una nobile orientale (Rosanne) e rispettò tradizioni e religioni locali.

Ma Alessandro iniziò anche a comportarsi come un monarca orientale, pretendendo che i generali macedoni si inchinassero secondo la proskynesis orientale. Questo comportamento, estraneo alla mentalità greca, scatenò diverse congiure. Il progetto fu stroncato dalla morte prematura di Alessandro a 33 anni nel 323 a.C. a Babilonia.

💡 Visione rivoluzionaria: Il progetto di integrazione di Alessandro era secoli in anticipo sui tempi e avrebbe potuto cambiare la storia del mondo antico.

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I Regni Ellenistici: La Divisione dell'Impero

Alessandro morì senza eredi chiari: la moglie Rosanne era incinta. Affidò il sigillo reale al generale Perdicca, ma tutti i comandanti che lo avevano seguito tramavano per ereditare il potere. Iniziò così la lotta tra i diadochi (successori).

Perdicca e la famiglia di Alessandro furono presto eliminati. Le guerre tra i diadochi durarono più di vent'anni, ma nessuno riuscì a prevalere completamente. La politica di integrazione etnica fu rapidamente abbandonata: i funzionari persiani furono sostituiti con greci e macedoni.

Attorno al 300 a.C. l'impero si divise definitivamente in monarchie ellenistiche indipendenti:

  • Regno di Macedonia (il meno prospero)
  • Regno di Siria (il più vasto)
  • Regno d'Egitto (il più ricco)
  • Regno di Pergamo
  • Regno di Battriana

Questi regni svilupparono storie autonome per circa due secoli, fino all'ascesa di Roma. L'ultimo regno ellenistico (l'Egitto) cessò di esistere nel 30 a.C. con la morte di Cleopatra.

💡 Eredità duratura: Anche se diviso, l'impero di Alessandro diffuse la cultura greca fino all'India, creando la civiltà ellenistica che influenzerà l'intero mondo antico.

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I Principali Regni Ellenistici

Il Regno di Macedonia era il meno prospero dei regni ellenistici. Non aveva grandi risorse economiche e doveva fronteggiare le invasioni dei Galati (popoli celtici) dai Balcani. In Grecia i sentimenti antimacedoni si intensificarono: molte poleis si organizzarono nella Lega etolica (Grecia centrale) e Lega achea (Peloponneso).

Quando morì Alessandro, Demostene tentò un'ultima ribellione, ma il generale Antipatro la soffocò abolendo la democrazia ateniese. Demostene si suicidò per non finire nelle mani macedoni. Dopo una serie di guerre, il potere passò ad Antigono nel 276 a.C., che fondò la dinastia degli Antigonidi.

Il Regno di Siria fu fondato dal generale Seleuco e comprendeva la maggior parte delle conquiste asiatiche di Alessandro. Per controllare questi immensi territori, i greci intrapresero una massiccia colonizzazione fondando decine di città, tra cui Antiochia e Seleucia.

Tuttavia l'organizzazione si rivelò fragile: molte province si staccarono dal governo centrale, soprattutto ai confini orientali dove le popolazioni persiane iniziarono a organizzarsi in quello che sarebbe diventato l'impero dei Parti.

💡 Lezione importante: L'enormità dei territori conquistati da Alessandro rese impossibile mantenere unito l'impero - la frammentazione era inevitabile.

Pensavamo che non l'avreste mai chiesto....

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4.9/5

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