Le Conquiste Orientali e il Progetto di Integrazione
Alessandro non si fermò. Continuò a spingersi verso oriente attraverso l'altopiano iranico, l'attuale Afghanistan, fino al Kashmir, arrivando quasi ai confini della Cina. Ovunque fondava città chiamate Alessandria, colonizzate dai suoi soldati.
Scese poi verso la valle dell'Indo, dove nel 326 a.C. sconfisse il re indiano Poro in una battaglia terribile. Ma l'esercito, stremato dopo migliaia di chilometri, si rifiutò di proseguire. Alessandro dovette tornare a Babilonia, dove stabilì la sua capitale.
Il regno era immenso e Alessandro capì che non poteva essere governato solo da greci e macedoni. Il suo progetto rivoluzionario era favorire la fusione tra conquistatori e conquistati: promosse matrimoni misti, sposò una nobile orientale (Rosanne) e rispettò tradizioni e religioni locali.
Ma Alessandro iniziò anche a comportarsi come un monarca orientale, pretendendo che i generali macedoni si inchinassero secondo la proskynesis orientale. Questo comportamento, estraneo alla mentalità greca, scatenò diverse congiure. Il progetto fu stroncato dalla morte prematura di Alessandro a 33 anni nel 323 a.C. a Babilonia.
💡 Visione rivoluzionaria: Il progetto di integrazione di Alessandro era secoli in anticipo sui tempi e avrebbe potuto cambiare la storia del mondo antico.