Dissoluzione dell'impero carolingio e cultura medievale
Alla morte di Carlo Magno nel 814, l'impero inizia a sgretolarsi. Suo figlio Ludovico il Pio prova a mantenere l'unità, ma alla sua morte i tre figli si spartiscono tutto con il Trattato di Verdun (843): Lotario prende Italia e Lotaringia, Ludovico la Germania, Carlo la Francia. Questa divisione indebolisce definitivamente il potere centrale.
Il colpo finale arriva con il Capitolare di Quierzy (877): Carlo il Calvo, partendo per una spedizione contro i saraceni, garantisce ai suoi vassalli che in caso di loro morte i feudi passeranno temporaneamente agli eredi. I feudatari lo interpretano come ereditarietà definitiva - game over per il controllo imperiale! Nel frattempo, le incursioni di normanni e ungari completano il caos.
Sul piano culturale, la Chiesa ha il monopolio assoluto del sapere. Vescovi e abati controllano le scuole episcopali e monastiche, dove gli amanuensi conservano la cultura classica. La Schola palatina di Carlo Magno rappresenta il tentativo più ambizioso di formare una classe dirigente colta.
Si sviluppa la cultura cavalleresca con i suoi valori fondamentali: lealtà, coraggio e cortesia. Quest'ultima regola il rapporto con le donne e dà vita all'amor cortese. La poesia epica celebra le gesta dei cavalieri, trasformando l'attività militare in un esercizio di alto valore spirituale.
Linguaggio: Mentre il latino classico resta la lingua della cultura e della religione, il latino volgare evolve nelle lingue nazionali che ancora parliamo oggi!