Rivolte e trasformazioni economiche
Le rivolte sociali si moltiplicano in tutta Europa. Contadini, lavoratori e piccoli proprietari, già piegati dalla crisi, esplodono quando i monarchi aumentano le tasse per finanziare guerre e spese di corte. In alcuni casi contestano non solo le tasse, ma l'autorità stessa dei governanti.
Anche i nobili si ribellano, sentendosi minacciati dal processo di accentramento statale delle monarchie assolute. Le grandi famiglie aristocratiche approfittano delle rivolte popolari per sfidare i loro sovrani - una strategia molto furba!
Ma il Seicento non è solo crisi! Nel settore agricolo avvengono cambiamenti importantissimi. Dalla seconda metà del secolo, l'introduzione di nuove colture come patata, mais e riso aumenta sensibilmente la disponibilità di cibo, limitando gli effetti delle carestie.
L'alta finanza vive una vera rivoluzione: tedeschi e italiani, rovinati dalle bancarotte spagnole, vengono sostituiti da francesi, olandesi e inglesi che dominano le nuove rotte atlantiche.
💡 Punto chiave: I re si indebitano sempre di più e scaricano il peso fiscale su mercanti e contadini, escludendo nobili e alto clero!